La lentezza dei pagamenti continua a rappresentare un problema per il settore
Dopo la contrazione del 6,6% registrata nel 2020, la produzione del settore edile italiano dovrebbe mostrare una ripresa di circa il 12% nel 2021 e dello 0,5% nel 2022. La ripresa è sostenuta dall’edilizia residenziale e dall’ingegneria civile. I fondi del Next Generation EU contribuiranno in modo significativo a finanziare progetti improntati alla sostenibilità. Di questi fondi, 224 miliardi di Euro sono destinati all’Italia nel periodo 2021-2026 e circa il 50% è destinato a progetti di costruzione.
Il forte aumento dei prezzi delle materie prime avrà un impatto negativo sulla redditività delle imprese nei prossimi mesi. Tuttavia, si prevede che i costruttori saranno sempre più in grado di trasferire gli aumenti dei prezzi sui clienti finali. Le imprese di costruzione sono fortemente dipendenti dal finanziamento esterno, ma le banche sono sempre più riluttanti a concedere prestiti al settore a causa del livello elevato di ritardi e fallimenti registrato negli ultimi due anni. Le condizioni di finanziamento si sono tuttavia allentate negli ultimi mesi, soprattutto grazie alle garanzie dello Stato sui prestiti.
I pagamenti nel settore edile italiano richiedono in media 200-250 giorni, un dato impressionante. L’impatto maggiore del comportamento di pagamento negativo dei committenti pubblici si riflette soprattutto sulle piccole e medie imprese. Negli anni precedenti alla pandemia, il settore edile italiano era caratterizzato da un livello persistentemente elevato di mancati pagamenti e fallimenti, inclusi i casi di insolvenza a carico di molti grandi operatori. Grazie alle misure di incentivazione adottate in risposta alla pandemia, i casi di mancato pagamento e fallimento hanno registrato una diminuzione nel 2020 e nella prima metà del 2021 e non ci aspettiamo variazioni significative nei prossimi mesi.
Nonostante il forte aumento della domanda e la tendenza positiva delle insolvenze a breve termine, al momento continuiamo a valutare l’andamento del settore edile “Cupo”. Le debolezze strutturali continuano ad avere un impatto sul rischio di credito del settore, per esempio le rigide condizioni di credito unite al forte indebitamento delle imprese, i margini di profitto bassi, l’incertezza riguardo alla futura capacità di spesa dei committenti pubblici e la storica frequenza dei fallimenti.
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