Asia Rapporto Paese Thailandia 2019

Rapporto Paese

  • Thailandia
  • Generale

28 marzo 2019

I consumi privati e gli investimenti in infrastrutture pubbliche sostengono la crescita economica della Thailandia nel 2019 e nel 2020, ma l'alto debito delle famiglie rimane un problema.

 

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Situazione politica

Elezioni generali nel marzo 2019, ma i militari rimarranno al potere

Dopo diversi rinvii, il 24 marzo 2019 si terranno le elezioni generali, che porranno ufficialmente fine al governo militare. Tuttavia, a prescindere dall'esito delle elezioni, i militari continueranno probabilmente a influenzare fortemente o addirittura a dominare qualsiasi nuova amministrazione, sia formalmente che dietro le quinte. Una nuova costituzione approvata nel 2017 limita i poteri dei politici populisti, preservando al contempo la maggiore influenza politica dell'esercito.

Le tensioni politiche potrebbero riemergere prima e dopo le elezioni, con potenziali ripercussioni sul commercio internazionale e sugli investimenti. Il conflitto latente derivante dalla profonda spaccatura politica, sociale ed economica tra il vecchio establishment (esercito, sistema giudiziario e alta classe urbana), a sud, e i meno abbienti delle zone rurali, a nord, non è ancoro stato risolto ed è poco probabile che svanisca in tempi brevi.

Situazione economica

Continua la crescita, ma l'elevato livello di indebitamento delle famiglie è un grave problema

Nonostante la forte dipendenza dal turismo, dalle esportazioni di merci e dagli investimenti pubblici per la crescita, l'economia thailandese è piuttosto diversificata. Il settore dei servizi rappresenta circa il 55% del PIL, l'industria manifatturiera il 27% e l'agricoltura/pesca il 9%. La popolazione attiva comincerà a diminuire nel 2019, il che potrebbe costituire un notevole ostacolo alla crescita a lungo termine.

 

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L'espansione economica dovrebbe rallentare nel 2019 e nel 2020 a causa della minore crescita delle esportazioni, ma si attesterà al di sopra del 3% annuo, sostenuta principalmente dai consumi privati e dagli investimenti in infrastrutture pubbliche. Si prevede che, dopo le elezioni del marzo 2019, qualsiasi nuovo governo procederà con grandi progetti infrastrutturali e attirerà investitori stranieri con l'istituzione di una grande zona economica speciale.

 

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Nonostante l'aumento della spesa pubblica, le finanze pubbliche rimangono sostenibili. Il debito pubblico resta inferiore al 50% del PIL ed è per lo più finanziato a livello nazionale, il che garantisce la resistenza agli shock esterni. Il governo cerca di finanziare l'aumento della spesa per le infrastrutture con un maggior gettito fiscale. Il settore bancario thailandese gode di buona salute ed è dotato di banche ben capitalizzate. Il baht thailandese è soggetto a un regime di fluttuazione controllata dei tassi di cambio, il che consente una riduzione dei rischi di volatilità.

 

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Tuttavia, l'elevato livello di indebitamento delle famiglie (78% del PIL nel 2018) continua a essere un problema, anche se dal 2013 i prestiti bancari sono cresciuti a un ritmo meno sostenuto. Grazie alla bassa inflazione e a un ampio avanzo esterno favorevole al cambio del baht, vi è ampio spazio per una politica monetaria accomodante e continuativa. Ciò potrebbe d'altro canto incoraggiare le imprese e le famiglie a contrarre prestiti in misura ancora maggiore, con un conseguente aumento delle tensioni finanziarie quando i tassi di interesse riprenderanno a salire. Un aumento inatteso dei tassi d'interesse globali potrebbe causare problemi, in quanto i finanziatori thailandesi sovvenzionano una quota crescente dei loro prestiti attraverso il finanziamento all'ingrosso.

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