Il settore alimentare è una delle industrie più forti della Polonia, con una quota del 9% nell'industria alimentare dell'UE. La domanda interna e le esportazioni continueranno a crescere nel 2020.
Il settore alimentare è una delle principali industrie della Polonia e rappresenta una quota del 9% nel mercato alimentare europeo. La domanda sul mercato interno ed estero continua a crescere, con un aumento di quasi il 4% del valore aggiunto previsto nel 2020.
La concorrenza nel mercato alimentare polacco è molto forte, soprattutto in termini di prezzo. Pur mantenendosi stabili, i margini di profitto della maggior parte delle imprese restano a un livello basso. I profitti più elevati sono generati soltanto dalle imprese più grandi o dai piccoli operatori specializzati, mentre le piccole e medie imprese faticano a raggiungere risultati soddisfacenti. Il processo di consolidamento del mercato sta procedendo piuttosto a rilento poiché molte piccole imprese a conduzione familiare sono riluttanti a cedere la loro attività e la decisione spesso arriva troppo tardi (ossia quando l’impresa sta già affrontando gravi problemi di liquidità).
Il segmento dei latticini è prevalentemente controllato da quattro grandi aziende e mostra tassi di crescita stabili (il valore aggiunto dovrebbe aumentare del 5,6% nel 2019 e del 3,9% nel 2020). Il livello di ritardi e mancati pagamenti si conferma basso.
Nel segmento della carne, il sotto-settore delle carni bianche sta registrando un buon andamento. L'allevamento di pollame ha mostrato solidi tassi di crescita per diversi anni e la Polonia è oggi uno dei principali produttori dell’Unione Europea. Tuttavia, il segmento delle carni rosse deve confrontarsi con margini di profitto bassi e pressione sui prezzi, oltre che con la lentezza del processo di consolidamento e con le ripercussioni dei ripetuti focolai di peste suina africana sugli allevatori polacchi. Il numero di mancati pagamenti e insolvenze è elevato e continua a crescere.
Il segmento del retail è caratterizzato da forte concorrenza, pressione elevata sui prezzi e cambiamento delle abitudini dei consumatori (sensibilità al fattore prezzo). Particolarmente esposti sono i rivenditori più piccoli e indipendenti, molti dei quali faticano a mantenersi redditizi a causa dei margini di profitto limitati o persino negativi. Il numero di ritardi di pagamento e insolvenze si mantiene elevato.
I requisiti finanziari e il tasso d’indebitamento del settore alimentare sono elevati, ma i bassi tassi d’interesse continuano a sostenere ulteriori investimenti. I pagamenti nel settore alimentare polacco richiedono in media 30 giorni. Il numero di ritardi è generalmente elevato poiché le imprese più grandi sfruttano il proprio potere contrattuale per richiedere termini di pagamento più lunghi ai fornitori oppure estendono i pagamenti allo scopo di migliorare il loro flusso di cassa.
I casi d’insolvenza dovrebbero aumentare di circa il 3% nel 2019 e nel 2020, soprattutto per quanto riguarda i rivenditori al dettaglio e le imprese attive nel segmento delle carni rosse.
Alla luce delle differenze in termini di performance e rischio di credito delle imprese, il nostro approccio assicurativo varia a seconda del sotto-settore. Il nostro approccio è aperto per quanto riguarda il segmento dei prodotti lattiero-caseari che prosegue la sua performance positiva, e neutro nel caso delle bevande, dove la concorrenza sui prezzi rappresenta un problema. Tenuto conto dei problemi citati, adottiamo un approccio restrittivo nei confronti del segmento delle carni rosse e del retail alimentare.
I casi di frode rappresentano un problema nelle transazioni sul mercato interno ed estero per quanto riguarda tutti i sotto-settori alimentari, in particolare i segmenti dei prodotti ortofrutticoli e della carne. Benché le imprese siano oggi maggiormente consapevoli dei rischi, il numero di tentativi di frode continua a crescere.
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