Rapporto Paese Polonia 2020

Rapporto Paese

  • Polonia
  • Generale

06 agosto 2020

Ci si attende una contrazione economica inferiore alla media dell'Eurozona

Performance forecast of Polish industries

Situazione politica

Il governo ha intrapreso alcune iniziative controverse

Negli ultimi due anni, il governo conservatore del Partito Legge e Giustizia (PiS) ha lanciato alcune iniziative politiche controverse, come l'assunzione del controllo diretto dei canali radiotelevisivi statali e dei servizi di sicurezza, nonché l'epurazione dei vertici delle aziende statali. Altro problema importante sono i tentativi di limitare l'indipendenza della magistratura imponendo il controllo politico sui tribunali e la nomina politica dei giudici. Ciò ha scatenato manifestazioni di massa nella stessa Polonia, mentre la Commissione Europea ha ripetutamente avvertito il governo polacco che tali mosse rappresentano un rischio sistemico per lo stato di diritto e violano gli statuti dell'UE.

Sostenuto dal PiS, il presidente in carica Andrzej Duda ha vinto di nuovo al  ballottaggio le elezioni presidenziali del luglio 2020 con una percentuale del 51% contro il 49% del candidato liberale Rafal Trzaskowski. Il risultato riflette la divisione politica del Paese, con Duda che ha ottenuto il maggior sostegno tra gli elettori anziani e quelli delle regioni più rurali dell'est e del sud, mentre Trzaskowski ha ottenuto buoni risultati tra gli elettori più giovani, nelle città più grandi e nelle regioni occidentali del Paese.

 

Situazione economica

Contrazione economica inferiore alla media dell'Eurozona

La contrazione economica della Polonia dovuta alla pandemia di coronavirus è stimata al 3,5%, di molto inferiore alla recessione dell'8% dell'Eurozona. La performance economica è meno dipendente dalle esportazioni rispetto ai paesi dell'Europa centrale come la Repubblica Ceca, l'Ungheria o la Slovacchia. Allo stesso tempo i consumi privati rappresentano il 58% del PIL, riducendo la vulnerabilità agli shock esterni (come dimostrato dall'aver evitato una recessione nella crisi del credito del 2009). Nel 2021 si prevede una ripresa dell'economia del 5,6%.

Si prevede inoltre che le esportazioni polacche diminuiranno del 4,3% nel 2020 (rispetto alle esportazioni dell'Eurozona in calo dell'11,1%), a causa del calo della domanda dall’estero, soprattutto per le auto e i ricambi. I consumi privati dovrebbero ridursi del 4,8% nel 2020 (Eurozona: -9,6%) per gli effetti dei lockdown legati alla diffusione della pandemia, e a causa dell'aumento della disoccupazione. L'aumento dei sussidi statali alle famiglie (ad esempio, un programma di assistenza all'infanzia) e ai pensionati, insieme alle agevolazioni fiscali, continuano a sostenere i consumi privati.

Per sostenere l'economia, le misure di stimolo fiscale legate al coronavirus (comprese le garanzie di credito) rappresentano il 13% del PIL, pari a 70 miliardi di euro. La Polonia beneficerà anche in larga misura del fondo "Next Generation EU" per aiutare i paesi a riprendersi dalla recessione economica legata al Covid-19, e di ulteriori sussidi UE. La politica monetaria è stata finora accomodante, con la Banca Centrale che ha abbassato il tasso di interesse di riferimento tre volte dal marzo 2016, fino al minimo storico dello 0,1% nel luglio 2020.

Il deficit fiscale dovrebbe aumentare all'8,5% nel 2020 (dallo 0,8% nel 2019). Il debito pubblico, pari al 56% del PIL nel 2020 (47% del PIL nel 2019), è in aumento ma rimane sostenibile. Mentre il debito pubblico è soggetto ad un certo rischio valutario ed è vulnerabile al sentiment degli investitori internazionali, la sua composizione generale rimane a basso rischio.

Alcuni settori sono fortemente colpiti dalla crisi economica

Nel settore delle costruzioni i margini operativi sono molto ristretti, con un aumento del rischio di credito soprattutto per gli operatori più piccoli. A causa della recessione in corso, le imprese risentono inoltre del rinvio dei progetti e della riduzione del volume degli ordini. Si prevede un aumento dei ritardi nei pagamenti e delle insolvenze nel 2020. Lo stesso vale per il settore automobilistico, che risente del peggioramento delle vendite di autovetture e veicoli commerciali, e del fatto che molte imprese sono più indebitate delle loro controparti in altri settori.

Come conseguenza del peggioramento della domanda da parte di questi settori chiave di acquisto, le industrie dei macchinari, dei metalli e dell'acciaio stanno soffrendo, e si prevede che sia i ritardi nei pagamenti che le insolvenze aumenteranno nel 2020, soprattutto tra gli operatori più piccoli.

L'industria dei beni durevoli di consumo e i grossisti e dettaglianti tessili hanno subito l'impatto negativo di serrate temporanee, di una riduzione del livello di fiducia dei consumatori e di un aumento della disoccupazione. La solidità finanziaria di molte imprese si è gravemente deteriorata e si prevede un aumento delle insolvenze in questi settori.

Le prospettive di crescita a medio termine sono limitate

A causa dell'ulteriore irrigidimento del mercato del lavoro, la carenza di lavoratori sta diventando sempre più un problema, riducendo la capacità produttiva soprattutto nel settore manifatturiero. La carenza di manodopera potrebbe incidere pesantemente sulla potenziale crescita economica, che è aggravata dal pensionamento anticipato di una quota maggiore di forza lavoro a causa dell'abbassamento dell'età pensionabile.

Tra i Paesi dell'Europa centrale, la Polonia appare tra i più vulnerabili alle ricadute finanziarie ed economiche in caso di fallimento delle trattative tra l'UE e il Regno Unito sulle loro future relazioni. Le rimesse annuali dei polacchi residenti all'estero sono state pari a circa 7 miliardi di euro nel 2019, in gran parte provenienti dal Regno Unito. A più lungo termine, la decisione di uscita del Regno Unito dall'UE potrebbe avere un impatto sui fondi strutturali dell'UE, che sono centrali per lo sviluppo economico della Polonia.

 

 

 

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