Il segmento italiano dei grossisti e del commercio al dettaglio dell'ICT è influenzato negativamente dalla concorrenza, dalla forte pressione sui margini e dai problemi di gestione della liquidità.
- Secondo l'associazione di settore Assinform, il mercato italiano dei servizi IT è cresciuto nel 2018 dello 0,7% (30 miliardi di Euro) e dovrebbe crescere di un ulteriore 1,6% quest'anno. Il mercato dell'e-commerce ha registrato un aumento del 24% (28 miliardi di Euro) e quest’anno la crescita dovrebbe continuare ad essere a doppia cifra (+16%).
- Il rallentamento economico e la diminuzione degli investimenti da parte delle imprese faranno sentire il loro impatto nel 2019 poiché la stretta sui costi potrebbe determinare una contrazione della spesa ICT da parte delle imprese medio-piccole e degli enti statali. Tuttavia, gli investimenti nel settore dell’ICT da parte delle grandi aziende dovrebbero mantenersi stabili e rappresentano da soli il 50% degli investimenti interni nel settore.
- Nella maggior parte dei segmenti i margini si sono mantenuti stabili nel 2018 e non si prevede una contrazione quest’anno. A causa delle modeste opportunità di crescita e l'adeguamento del mercato nel segmento dei distributori, le imprese cercano di espandersi attraverso acquisizioni e specializzazioni (servizi personalizzati e a valore aggiunto).
- Il settore italiano dell'ICT ha un tasso d’indebitamento elevato ed è fortemente dipendente dal finanziamento bancario. Benché i pagamenti in questo settore richiedano in genere 110 giorni, il comportamento di pagamento si è mantenuto buono negli ultimi due anni, con un basso livello di notifiche di mancato pagamento. Il numero di fallimenti nel settore dell’ICT è piuttosto basso rispetto ad altri comparti e il previsto aumento del 6% dei casi d’insolvenza nelle aziende italiane non dovrebbe coinvolgere questo specifico settore.
- Il nostro approccio assicurativo si conferma generalmente aperto nei confronti della maggior parte dei produttori dei segmenti dell’IT, delle telecomunicazioni e dei fornitori di servizi, dato il momento favorevole del rischio di credito, la necessità da parte delle imprese italiane di aumentare la spesa IT per stimolare la produttività e la crescente domanda di innovazione attraverso digitalizzazione, cyber security, Big Data, pagamenti elettronici e cloud computing.
- Monitoriamo invece con attenzione le imprese più piccole poiché maggiormente esposte a difficoltà finanziarie a causa del fabbisogno di capitale circolante, soprattutto nel caso di aziende che dipendono da committenti pubblici o da grossi clienti.
- Da diversi mesi abbiamo adottato un approccio più restrittivo nei confronti del segmento dei grossisti e rivenditori del settore, soprattutto per quanto riguarda gli operatori che offrono servizi a basso valore aggiunto e mostrano una posizione debole lungo la catena del valore. Questo segmento è caratterizzato da forte concorrenza, pressione elevata sui margini di profitto e problemi di gestione della liquidità. Le notifiche di mancato pagamento in questo sotto-settore hanno registrato un aumento nei primi mesi di quest’anno.
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