Market Monitor Beni Durevoli di Consumo USA 2019

Market Monitor

  • Stati Uniti d'America
  • Beni durevoli

11 aprile 2019

Maggiori costi delle materie prime e tariffe di importazione hanno aumentato i costi operativi e ridotto la redditività complessiva nel segmento degli elettrodomestici.

  •  Aumento dei margini operativi previsto nel breve termine
  • I pagamenti richiedono in media 60 giorni
  • Alcuni grandi rivenditori potrebbero andare incontro a fallimento nel 2019

USA: Settore Beni Durevoli di Consumo

A partire dalla fine del 2018 molti commercianti di beni durevoli di consumo hanno iniziato a raccogliere i frutti degli investimenti fatti per una maggiore efficienza dei costi e un miglioramento delle capacità online e dell'esperienza dei clienti in negozio. Un numero significativo di operatori ha investito pesantemente per aumentare le proprie operazioni multi-canale, attraverso innovazioni digitali e la ristrutturazione dei punti-vendita.

Insieme a un’economia più solida e al buon andamento dei consumi, questo favorirà un aumento dei margini operativi delle imprese. Abbiamo quindi innalzato la nostra valutazione del rischio di credito/performance delle imprese del settore statunitense del retail di beni durevoli di consumo da “Discreto” a “Buono”.

Secondo le stime preliminari della National Retail Federation, nel 2018 le vendite del settore delle vendite al dettaglio sono cresciute del 4,6% rispetto all’anno precedente, portandosi a 3,68 trilioni di Dollari. Nel 2019 prevediamo un ulteriore aumento di circa il 4%, con una crescita del 15% per quanto riguarda le vendite online e del 2-3% nel caso dei negozi su strada. Pur rappresentando soltanto il 15% del totale, la quota di vendite online dovrebbe portarsi a circa il 20% nei prossimi cinque anni. Mentre Amazon continuerà a dominare il mercato dell'e-commerce, i negozi su strada acquisiranno parte della quota del mercato online attraverso il lancio delle loro piattaforme di vendita.

USA: Settore Beni Durevoli di Consumo

Il segmento degli elettrodomestici è sostenuto dalla crescita del reddito delle famiglie e dal solido andamento del settore immobiliare e delle costruzioni. Le vendite dovrebbero aumentare di oltre l’8% nel 2019, portandosi a 15 miliardi di Dollari. L'aumento dei costi per le materie prime e i dazi all’importazione dell'acciaio hanno fatto salire i costi operativi e ridotto i margini e la redditività generale. Tuttavia, le imprese stanno aumentando i prezzi e attuando iniziative e programmi per ridurre i costi e migliorare la produttività in modo da aumentare i margini di profitto.

Il mercato statunitense dell'arredamento ha continuato a crescere dal 2009 e le vendite dovrebbero seguire un andamento al rialzo almeno fino al 2023. La solidità del mercato immobiliare e il basso tasso di disoccupazione hanno favorito la spesa al consumo. Le vendite online continuano a crescere a discapito dei negozianti su strada: oltre il 90% dei clienti inizia il processo di acquisto online.

Secondo i dati dell'Associazione di settore CTA (Consumer Technology Association), nel 2018 i fatturati del settore statunitense del retail di elettronica di consumo hanno toccato la cifra record di 377 miliardi di Dollari, con una crescita del 6% rispetto al 2017; la solida crescita dovrebbe proseguire anche nel 2019 (+5%).

USA: Settore Beni Durevoli di Consumo

Nel 2019 prevediamo un rallentamento delle fusioni e acquisizioni nel settore del retail di beni durevoli di consumo rispetto al 2018 a causa del numero elevato registrato negli ultimi anni. Inoltre, ci aspettiamo che gli operatori del settore ridimensioneranno i loro acquisti di azioni finché non avranno consolidato i bilanci.

Mentre i brand nati online prevedono di aprire circa 850 negozi nei prossimi 5 anni, lo scorso anno i commercianti tradizionali su strada hanno chiuso e aperto, rispettivamente, circa 7.000 e 3.000 negozi. Il processo di chiusura non dovrebbe arrestarsi, ma sarà compensato in parte dall’espansione di marchi DTC (Direct To Consumer) e da altri operatori di nicchia meglio attrezzati per competere in questo contesto. Il settore delle vendite al dettaglio su strada sta attraversando una fase di profondo cambiamento. Le tendenze emergenti, tra cui casse automatiche, pop-up store e merchandising basato sui dati, obbligano i negozianti a ripensare l'esperienza di acquisto per il consumatore moderno.

I pagamenti nel settore statunitense del retail richiedono in media 60 giorni; il numero di notifiche di mancato pagamento si è mantenuto stabile negli ultimi 12 mesi e non ci aspettiamo un incremento significativo nel 2018. Tuttavia, il livello d’insolvenza nel settore si conferma elevato. Negli ultimi 18 mesi, i casi di fallimento più importanti hanno interessato il settore del retail: se si considerano le 10 istanze di fallimento di maggiore entità, 5 hanno interessato questo settore. Nel 2018 le imprese nel segmento dell'abbigliamento e i superstore hanno continuato a ricorrere alla procedura di fallimento per razionalizzare la loro presenza fisica e ridurre livelli di debito insostenibili.

Nel 2019, ci aspettiamo ancora una volta che i grandi marchi nazionali di vendita al dettaglio cerchino la protezione prevista dal Capitolo 11. Tuttavia, non ci aspettiamo che il numero di fallimenti delle attività commerciali al dettaglio aumenti in modo sostanziale, poiché molte aziende in difficoltà hanno già presentato istanza di fallimento. Fattori mitiganti sono il solido andamento dell'economia e il fatto che molti rivenditori sono stati in grado di adattarsi alle mutate condizioni di mercato.

Il nostro approccio assicurativo nei confronti di tutti i sotto-settori è prudentemente ottimista. In fase di valutazione di un acquirente esaminiamo con attenzione i prodotti e il loro ciclo di vita, inclusi eventuali accordi di riacquisto per prodotti obsoleti. A causa del breve ciclo di vita dei prodotti e il continuo avanzamento tecnologico, è importante sapere quali sono i mercati e i sotto-settori di riferimento dell'acquirente.

I rischi al ribasso per il settore del retail sono la rigidità del mercato del lavoro e i costi crescenti di spedizione. Inoltre, l'eventuale escalation delle continue dispute commerciali tra USA e Cina avrebbe un impatto negativo sui rivenditori statunitensi che importano una quota significativa dei loro prodotti dalla Cina.

A causa della longevità dell’attuale ciclo economico, con un solido andamento della spesa al consumo sin dal 2010, è possibile che si verifichi un rallentamento della spesa nei prossimi 1-2 anni. Ciò avrebbe probabilmente un impatto sulla spesa discrezionale, quale abbigliamento, elettrodomestici ed elettronica di consumo, piuttosto che su altre categorie, come per esempio i prodotti alimentari. Soprattutto i rivenditori fortemente indebitati che hanno effettuato pesanti investimenti per adattarsi alle mutate condizioni di mercato potrebbero essere esposti a pressione sui margini di profitto e problemi finanziari.

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