A causa del contesto di mercato più difficile e del calo delle vendite, abbiamo recentemente declassato le prospettive di performance del settore da "Eccellente" a "Buono".
- L’industria chimica tedesca (ivi inclusa quella farmaceutica) è la più grande d’Europa e la quarta a livello mondiale. Delle circa 2.000 imprese che realizzano prodotti chimici, oltre il 90% è costituito da piccole e medie imprese (PMI) con meno di 500 dipendenti. Le PMI danno impiego a un terzo della forza lavoro e rappresentano quasi un terzo delle vendite totali dell’industria chimica. A differenza di altri settori industriali, le PMI chimiche sono spesso clienti anziché fornitori di grandi aziende chimiche.
- Secondo l’associazione chimica tedesca VCI, nel 2018 la produzione, esclusi i prodotti farmaceutici, è diminuita del 2,2% (compresi i prodotti farmaceutici: +3,6%), mentre il fatturato ha subito una flessione del 3,8%, attestandosi a 203 miliardi di euro. VCI prevede un nuovo deterioramento della produzione e del fatturato nel 2019, rispettivamente del 3,5% e del 2,5%.
- Questo calo previsto è dovuto principalmente alla minore crescita economica in Europa, associata a una diminuzione della domanda da parte dei principali settori d’acquisto (come quello automobilistico). Inoltre, il settore risente della maggiore insicurezza dell’economia mondiale imputabile alle ripercussioni del protezionismo (ad esempio, la controversia commerciale sino-americana e la minaccia di eventuali dazi statunitensi sulle importazioni di automobili dall’UE). Allo stesso tempo, cresce la concorrenza internazionale per le imprese chimiche tedesche, soprattutto da parte di produttori asiatici che salgono costantemente nella catena del valore (grazie, ad esempio, a un aumento delle conoscenze nel segmento dei prodotti chimici speciali).
- In generale, le imprese chimiche e farmaceutiche tedesche dispongono di un solido capitale proprio, solvibilità e liquidità. Tuttavia, si prevede un aumento della pressione sui margini di profitto dovuto a una maggiore volatilità del ciclo economico e alla crescente concorrenza internazionale. Nel confronto globale, i costi del lavoro, dell’energia, delle materie prime e gli standard normativi risultano elevati.
- Il comportamento del settore chimico tedesco in materia di pagamenti è sempre stato migliore della media senza notevoli ritardi. I pagamenti richiedono in media 45 giorni, ancora meno per quelli nazionali, poiché la maggior parte dei prodotti chimici viene esportata verso destinazioni con termini di pagamento più lunghi rispetto al mercato interno. Negli ultimi sei mesi non abbiamo assistito a cambiamenti di rilievo nel comportamento in materia di pagamenti o a un aumento delle notifiche di mancato pagamento: tendenza che dovrebbe protrarsi anche nei prossimi mesi. Il contesto di insolvenza è stabile e si prevede che il numero di fallimenti resti contenuto.
- In virtù di una situazione di rischio di credito ancora favorevole, il nostro approccio assicurativo per questo settore rimane generalmente rilassato, caratterizzato da un normale monitoraggio esterno e recensioni degli acquirenti. Tuttavia, il più difficile contesto di mercato ci ha spinti di recente a declassare la prevedibile evoluzione del settore industriale da “Eccellente” a “Buona”.
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