Market Monitor Beni Durevoli di Consumo UK 2019

Market Monitor

  • Regno Unito
  • Beni durevoli

11 aprile 2019

Le prospettive di vendita nel Regno Unito per i beni di consumo durevoli nel 2019 sono più modeste per la situazione finanziaria delle famiglie che sta portando ad una minore crescita dei consumi.

  • Le prospettive restano deboli
  • I pagamenti richiedono in media 60 giorni
  • I casi d’insolvenza dovrebbero aumentare di oltre il 5%

UK: Settore Beni Durevoli di Consumo

Lo scorso anno il settore britannico dei beni durevoli di consumo ha risentito della maggiore incertezza economica, della contrazione della crescita del PIL e della riduzione del livello di fiducia dei consumatori; tutti questi fattori hanno determinato condizioni di mercato più difficili e lo scorso novembre abbiamo quindi abbassato la nostra valutazione della performance delle imprese/rischio di credito da “Discreto” a “Cupo”.

Da allora, la situazione non è migliorata. Secondo il British Retail Consortium (BRC), nel 2018 l’affluenza di clienti durante il periodo natalizio ha registrato un calo del 2,5% rispetto all'anno precedente (dopo la flessione del 3,5% già registrata nel 2017) e le vendite si sono mantenute piatte: dal 2008 è la prima volta che non si registra una crescita.

Per quest’anno, le prospettive di crescita delle vendite del settore dei beni durevoli di consumo sono modeste poiché il livello di fiducia dei consumatori resta basso, i bilanci delle famiglie sono sotto pressione, la crescita dei consumi privati dovrebbe registrare una flessione e l’incertezza riguardo alla Brexit rappresenta un ulteriore ostacolo per la spesa al consumo e gli investimenti delle imprese. Le prospettive economiche per il Regno Unito sono peggiorate a partire dal quarto trimestre del 2018 e restano molto incerte.

UK: Settore Beni Durevoli di Consumo

Mentre le vendite di elettrodomestici hanno fatto registrare una certa elasticità, il segmento dell'arredamento ha risentito della contrazione della domanda e all'aumento dei costi di produzione causati dalla debolezza della Sterlina: infatti, il segmento dell'arredamento dipende in larga misura da materiali importati. Per quanto riguarda il segmento dell'elettronica di consumo, i bassi livelli d’innovazione e l'allungamento del ciclo di vita dei prodotti hanno portato a condizioni di mercato difficili. I cambiamenti nei modelli di acquisto dei consumatori (per esempio, nel segmento dei telefoni cellulari il passaggio da dispositivi “tutto incluso” a dispositivi “sim free/sim only”) richiedono ai rivenditori di adattare la loro offerta. Il segmento dei tessuti /calzature ha risentito delle condizioni meteorologiche fuori stagione, dell’andamento negativo dei comportamenti d’acquisto e dell'aumento dei costi d’importazione (questo segmento è fortemente dipendente da produttori asiatici ed europei).

Alla luce delle difficili condizioni di mercato, non sorprende che i margini di profitto dei rivenditori di beni durevoli di consumo abbiano registrato una contrazione nel 2018; un'ulteriore flessione è prevista anche quest'anno, soprattutto per quanto riguarda i negozianti su strada. La nostra esperienza di pagamento è stata negativa negli ultimi due anni e ci aspettiamo un ulteriore aumento delle notifiche di mancato pagamento nel 2019.

UK: Settore Beni Durevoli di Consumo

Secondo la società di servizi contabili e di consulenza Ernst &Young, i negozianti hanno riferito un aumento del 50% dei “profit warning” nel 2018 a causa della pressione sui margini di profitto, dell’esigenza di reinventare i processi e della diminuzione del livello di fiducia dei consumatori, in particolare per quanto riguarda il segmento dell'abbigliamento.

I casi d’insolvenza sono aumentati nel 2018, con circa 2.600 negozi coinvolti rispetto a 1.400 nel 2017. Inoltre, è aumentato il numero di fallimenti a carico di grandi operatori, soprattutto nel segmento dei tessuti /calzature. Una quota crescente di imprese, tra cui alcuni rivenditori multistore, ha sottoscritto accordi di concordato volontario nel tentativo di ridurre i debiti e/o gli oneri attraverso una procedura d’insolvenza.

Nel 2019 i casi d’insolvenza nel settore del retail dovrebbero registrare un aumento di oltre il 5%. Il settore sta attraversando una fase di transizione e le imprese che non riescono ad adattarsi alla domanda online stanno incontrando serie difficoltà. Il calo delle vendite e il rinvio delle decisioni d’investimento hanno forti conseguenze sia sui grandi rivenditori sia sui negozianti più piccoli.

Al momento, manteniamo un approccio restrittivo nei confronti del settore delle vendite al dettaglio di beni durevoli di consumo. Per quanto riguarda il segmento degli elettrodomestici, il nostro approccio si conferma momentaneamente neutro, ma non si può escludere un peggioramento. Adottiamo un approccio restrittivo nel caso degli acquirenti nei segmenti dell'arredamento e dell’elettronica di consumo e siamo ancora più restrittivi nei confronti dei rivenditori di abbigliamento/calzature a causa del numero crescente di insolvenze anche a carico di imprese più grandi.

UK: Settore Beni Durevoli di Consumo

Continuiamo a monitorare regolarmente gli sviluppi nel settore attraverso uno stretto contatto con gli acquirenti (incontri, teleconferenze e analisi dei conti di gestione) in modo da verificare i progressi e concedere copertura caso per caso. Prestiamo particolare attenzione alle imprese che dipendono fortemente da materiali importati, che hanno un portafoglio ampio di punti-vendita o livelli elevati d’indebitamento o i cui dati finanziari mostrano segnali di peggioramento.

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