I margini di profitto dei rivenditori del segmento online sono leggermente aumentati nel 2019, mentre i rivenditori di laterizi e malte sono sottoposti a una continua pressione sui margini.
- Nonostante il previsto rallentamento della crescita del PIL nel 2019 a circa il 6%, le vendite di beni durevoli di consumo dovrebbero mantenersi stabili. I consumi privati dovrebbero crescere quest’anno del 6,8%, dopo l’aumento del 6,9% registrato nel 2018, grazie ai tagli fiscali a sostegno della crescita economica.
- Mentre il potenziale di crescita delle vendite nei negozi su strada è sempre più limitato, l’aumento medio delle vendite online è superiore al 25%. I margini di profitto dei rivenditori di beni durevoli di consumo dovrebbero registrare un lieve aumento quest’anno nel segmento online, mentre i rivenditori tradizionali continueranno a confrontarsi con la pressione sui margini.
- Nel segmento degli elettrodomestici, le vendite dovrebbero mantenersi solide, ma i margini di profitto degli operatori più piccoli continuano ad essere bassi a causa della forte concorrenza, a differenza dei rivenditori più grandi che, in genere, possono contare su margini di profitto più favorevoli. Nel segmento dell’elettronica di consumo, la forte concorrenza contribuisce a mantenere i margini di profitto a un livello molto basso.
- In linea generale, il tasso d’indebitamento nel settore del retail di beni durevoli di consumo non è eccessivamente elevato e le banche sono generalmente inclini a concedere prestiti al settore. I pagamenti nel settore richiedono in media 30-60 giorni e il comportamento di pagamento è stato buono negli ultimi due anni. Il numero di notifiche di mancato pagamento è nella media e non ci aspettiamo un aumento di ritardi e insolvenze nel 2019.
- Adottiamo un approccio assicurativo aperto nei confronti del settore del retail di beni durevoli di consumo e delle imprese che registrano buoni risultati finanziari; siamo invece più prudenti nel caso delle imprese più piccole e adottiamo un approccio restrittivo per quanto riguarda gli operatori fortemente indebitati e con una posizione debole sul mercato. Nel segmento dell'arredamento, siamo particolarmente prudenti nei confronti delle imprese che esportano negli USA a causa delle attuali controversie commerciali. Lo stesso vale per il segmento dei tessuti, a causa dell'eccesso di capacità produttiva.
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