Market Monitor Automotive Polonia 2019

Market Monitor

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  • Trasporti

10 settembre 2019

Le insolvenze dovrebbero aumentare di circa il 3% nei prossimi 12 mesi, soprattutto per quanto riguarda i concessionari, i distributori di ricambi auto e i fornitori di secondo livello.

Polonia 2019 Automotive

  • Le difficoltà legate alla necessità d’innovazione per adeguarsi ai nuovi standard in materia di emissioni stanno pesando su produttori OEM e fornitori, mentre il settore deve confrontarsi con la contrazione della domanda. Secondo l’associazione OICA, la produzione del settore automobilistico polacco ha registrato una flessione del 4,4% nel 2018, un andamento che sta continuando anche quest’anno (-3,5% nel primo trimestre del 2019). Le incertezze legate all'economia globale hanno un forte impatto sull'andamento del settore (nel 2018 il 55% della produzione automobilistica polacca era destinato all’export).
  • La concorrenza è agguerrita e favorisce le guerre sui prezzi e la tendenza al consolidamento del settore, particolarmente evidente nei segmenti dei concessionari e della distribuzione di autoricambi. I margini di profitto nel settore automobilistico hanno registrato una flessione costante a partire dal 2015 a causa delle pressioni sui salari e dell'aumento dei prezzi delle materie prime. La contrazione dei margini di profitto dovrebbe proseguire anche nei prossimi mesi, anche a causa delle crescenti spese in Ricerca e Sviluppo necessarie per lo sviluppo di veicoli elettrici e per . Per poter sostenere i loro margini di profitto, le imprese devono implementare soluzioni efficienti in termini di logistica e IT e una gestione adeguata degli stock.
  • I pagamenti nel settore automobilistico polacco richiedono in media 115 giorni per quanto riguarda il segmento della produzione di autoricambi e accessori e circa 75 giorni nel sotto-settore della distribuzione. Abbiamo notato un di notifiche di mancato pagamento e di richieste di risarcimento nel corso degli ultimi 18 mesi.
  • Alla luce delle attuali sfide (calo della produzione sul mercato interno e nell’UE, incertezza legata alla Brexit e alle guerre commerciali, adeguamenti tecnologici per la riduzione delle emissioni e la transizione verso i veicoli elettrici), prevediamo un ulteriore aumento dei ritardi di pagamento. I casi d’insolvenza dovrebbero registrare un incremento di circa il 3% nei prossimi 12 mesi, soprattutto a carico dei concessionari, dei distributori di autoricambi e dei fornitori di 2° livello.
  • Nei prossimi 2/3 anni prevediamo che la transizione verso l'e-mobility determinerà un aumento del rischio di credito per i fornitori di 2° livello che non sono in grado di adattarsi all'evoluzione della domanda, con conseguenti livelli più elevati d’insolvenza. Allo stesso tempo molti fornitori polacchi mostrano una buona elasticità in quanto facenti parte di grandi gruppi internazionali. Negli ultimi due anni, alcuni fornitori locali hanno registrato margini di profitto più elevati rispetto ad altri settori e mostrano un buon livello di capitalizzazione. Resta da vedere se le riserve finanziarie saranno sufficienti per consentire l'adeguamento del portafoglio prodotti.
  • Il nostro approccio assicurativo nei confronti di questo settore oscilla di norma tra neutro e restrittivo. Valutiamo con sempre maggiore attenzione se i produttori e fornitori sono orientati all’innovazione (vetture elettriche/ibride) o se sono eccessivamente dipendenti dai veicoli diesel e se dispongono della solidità finanziaria necessaria per investire in nuove tecnologie.
  • Il nostro approccio è particolarmente prudente per quanto riguarda le piccole imprese di 2° livello a causa della forte concorrenza in questo segmento e il loro basso potere contrattuale. Lo stesso vale per i distributori di autoricambi e pneumatici tenuto conto che questo sotto-settore è caratterizzato da margini di profitto bassi, forte concorrenza e da lentezza nella rotazione delle scorte.
  • Alla luce della forte dipendenza dall’export, la scelta di una “hard Brexit” e/o l’imposizione di dazi statunitensi all’importazione avrebbero un impatto negativo sul settore automobilistico polacco, in particolare sulle imprese di 1° e 2° livello.

 

 

 

 

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