Market Monitor Automotive Germania 2019

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10 settembre 2019

Molti fornitori tedeschi di livello 2 si trovano ad affrontare il problema della facile sostituibilità dei loro prodotti, mentre la loro solvibilità e la loro posizione azionaria è generalmente debole

  • Aumento delle insolvenze nel segmento dei fornitori
  • Contrazione della domanda e della produzione
  • I produttori OEM e i fornitori più grandi si confermano finanziariamente solidi

Germania 2019 Automotive

Germania 2019 Automotive

L’industria automobilistica tedesca dovrà confrontarsi con le crescenti difficoltà legate alla contrazione della domanda e a importanti sfide strutturali e sembra che siano finiti i tempi in cui il settore registrava un basso numero d’insolvenze e ritardi di pagamento.

Secondo l’Organizzazione Internazionale dei Costruttori di Veicoli a Motore (OICA), la produzione del settore automobilistico tedesco è scesa del 9,3% nel 2018 e la domanda sta registrando un’ulteriore flessione quest’anno. Nonostante la crescita dello 0,5% sul mercato domestico nel primo semestre di quest’anno, il numero di nuove vetture immatricolate ha registrato un calo del 3,1% a livello dell’UE, un mercato chiave per il settore automobilistico tedesco.

Nel 2018 e nel primo semestre del 2019 il settore ha dovuto affrontare una serie di sfide importanti (norme WLTP, Dieselgate, contrazione delle vendite in Cina, minaccia incombente di dazi da parte degli USA, transizione verso l’e-mobility, espansione del car sharing) che hanno determinato un peggioramento dei risultati dei produttori OEM e dei fornitori.

Riuscire ad affrontare la maggior parte di queste sfide diventerà ancora più pressante negli anni a venire. Al momento sembra che produttori OEM e fornitori dovranno modificare rapidamente i loro modelli di business a discapito dei motori a combustione (soprattutto diesel).

Dove investire?

A prima vista sembrerebbe che produttori OEM e fornitori di 1° livello siano in grado di effettuare la transizione. Nonostante l'attuale calo di fatturato e redditività, queste imprese possono contare su una solida posizione di mercato e la loro situazione di solvibilità e liquidità si conferma buona. Grazie ai ricavi positivi registrati in passato, la situazione patrimoniale della maggior parte delle imprese consente di effettuare forti investimenti in Ricerca e Sviluppo, necessari per mantenere una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti nel campo delle nuove tendenze e tecnologie (motori elettrici, guida connessa, vetture autonome). Tuttavia, tenuto conto del futuro ancora incerto del mercato automobilistico globale, è importante decidere dove investire in modo strategico per acquisire quelle tecnologie che determineranno il futuro dei veicoli (per esempio vetture ibride, veicoli elettrici, guida autonoma).

La sfida posta dal necessario adeguamento dei modelli di business è ancora maggiore per i fornitori di 2° livello, soprattutto per quelli che forniscono ricambi e componenti per i motori a combustione (diesel). Molti fornitori di 2° livello si stanno rendendo conto che i loro prodotti sono facilmente sostituibili. Allo stesso tempo, la loro situazione patrimoniale e di solvibilità è generalmente più debole e la pressione sui margini di profitto è già elevata a causa dei maggiori costi per materie prime e manodopera, della forte concorrenza e della pressione sui prezzi da parte dei produttori OEM. Un numero significativo di fornitori di 2° livello ha risentito dell'attuale calo delle vendite e resta da vedere se queste imprese avranno sufficienti competenze e capitali per finanziare un cambiamento rapido e sostanziale dei loro modelli di business.

La sopravvivenza dei fornitori più piccoli potrebbe essere messa a dura prova

Tenuto conto delle difficoltà di progredire nella catena del valore, un numero cospicuo di piccoli fornitori potrebbe mostrare un peggioramento del rischio di credito in futuro. Nel 2017 e 2018 Le abitudini di pagamento nel settore sono state buone; tuttavia, abbiamo rilevato un aumento dei ritardi di pagamento a partire dalla fine dello scorso anno, con un andamento negativo che dovrebbe proseguire. Sin dall’inizio di quest’anno abbiamo notato un numero crescente di fornitori che mostrano un peggioramento della loro situazione finanziaria (calo di fatturato e redditività) e un mancato rispetto delle condizioni degli accordi commerciali, mentre il numero di casi di ristrutturazione ha registrato un aumento significativo.

Prevediamo che il numero di casi d’insolvenza a carico del settore automobilistico registrerà un aumento di oltre il 2% nei prossimi 12 mesi. È probabile che durante il processo di adattamento del mercato nei prossimi anni il numero di fallimenti nel settore sarà superiore alla media annuale dell’intero comparto industriale tedesco.

Al momento continuiamo a valutare l'andamento e la situazione del rischio di credito del settore automobilistico tedesco come “Discreto”. Il nostro approccio assicurativo resta aperto nei confronti degli OEM e dei fornitori di 1° livello, che hanno generalmente un buon accesso al mercato dei capitali e mostrano un rischio di fallimento basso nonostante le sfide all'orizzonte. Tuttavia, abbiamo recentemente adottato un approccio più restrittivo nel caso delle imprese di 2° livello e del segmento dei concessionari. In fase di sottoscrizione prestiamo particolare attenzione ai dati finanziari più recenti disponibili (conto economico, dati preliminari, stato dei finanziamenti bancari, termini di pagamento, durata del contratto, volume degli ordini, abitudini di pagamento).

Molte imprese automobilistiche tedesche sembrano in grado di attuare un cambiamento del modello di business dal punto di vista tecnologico e finanziario; tuttavia, eventuali disfunzioni di mercato (per esempio dazi statunitensi all’importazione, escalation delle controversie commerciali tra Cina e USA, recessione globale) potrebbero indebolire la situazione finanziaria delle imprese proprio in un momento in cui sono necessari forti investimenti. Questo rischio al ribasso potrebbe determinare un forte sconvolgimento del settore, con un’impennata di ritardi e insolvenze, in particolare per quanto riguarda il segmento dei fornitori.

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