La carenza di manodopera e l'aumento dei costi salariali sono problematiche serie
Dopo la crescita di oltre il 5% registrata nel 2022, la produzione del settore edile britannico dovrebbe mantenersi stabile quest’anno, con una contrazione dell’1,5% nel segmento dell'edilizia residenziale. In questo segmento la domanda è in crisi a causa della riduzione del reddito disponibile, dell'aumento dei tassi di interesse (che fa aumentare il tasso dei mutui) e della contrazione dell'economia prevista per il 2023 (le previsioni indicano una flessione dello 0,7% anno su anno). I prezzi delle case dovrebbero registrare un calo di oltre il 10% nel 2023 e 2024. Tuttavia, la realizzazione di alcuni importanti progetti infrastrutturali (HS2, Hinkley Point e il progetto Thames Tideway) sta sostenendo la performance del settore. Inoltre, il piano varato dal governo a supporto degli interventi di ristrutturazione (Renovation Maintenance Improvement - RMI) contribuisce a sostenere il segmento dei materiali da costruzione.
Construction output UK
Tutti i principali segmenti dell'edilizia hanno risentito dell'aumento dei costi per l’energia e i materiali da costruzione e resta da vedere se e quanto le imprese di costruzione saranno in grado di trasferire l'aumento dei costi sui loro clienti. A partire dall’inizio della pandemia tutti i contratti prevedono di norma delle clausole di revisione dei prezzi. Tuttavia, i contratti stipulati in precedenza continuano a rappresentare un problema.
I pagamenti nel settore edile richiedono in media 75-90 giorni. Il numero di ritardi e insolvenze è raddoppiato nella seconda metà del 2022, pur partendo da un livello molto basso. La liquidità delle imprese è ridotta dai maggiori costi di produzione, mentre l’inflazione e - soprattutto - l’aumento degli oneri salariali fanno aumentare la pressione sul flusso di cassa. Un altro problema è rappresentato dalla scadenza degli incentivi da parte del governo (durante i lockdown molte imprese sono riuscite a mantenere un buon flusso di cassa grazie ai piani di aiuti governativi) che devono ora essere rimborsati.
Alla luce di tutti questi fattori che fanno aumentare la pressione sulla situazione di flusso di cassa delle imprese, si prevede un ulteriore aumento dei ritardi di pagamento quest’anno, con una crescita dei casi di insolvenza di circa il 10%. Tenuto conto del peggioramento della situazione di rischio di credito del settore edile, la nostra valutazione si conferma “Cupa”. In particolare, la disponibilità di manodopera e gli oneri salariali sono diventati un serio problema per le imprese edili, ulteriormente aggravato dalla Brexit e dalla pandemia. Il settore soffre una carenza di competenze specialistiche in tutti gli ambiti e ciò farà aumentare i costi per il personale e aggiungerà ulteriore pressione sulle imprese di costruzione nel breve e medio termine.
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