Solida ripresa della domanda, ma è previsto aumento delle insolvenze
Dopo la contrazione del 14% registrata nel 2020, la produzione del settore edile britannico dovrebbe mostrare una ripresa di circa il 15% nel 2021 e di oltre il 5% nel 2022. Mentre le attività dell'edilizia commerciale continuano ad essere frenate dalla debolezza della domanda di negozi e uffici, la crescita è sostenuta dall'edilizia residenziale e da importanti progetti infrastrutturali. Tuttavia, la carenza di materiali da costruzione (legname, cemento, sigillanti ecc..) ha determinato un rinvio nel completamento dei progetti.
Al momento l’indebitamento finanziario delle imprese edili non è eccessivamente elevato. Durante i lockdown, molte imprese sono riuscite a mantenere un buon flusso di cassa grazie ai piani di supporto del governo. I margini di profitto delle imprese si sono mantenuti generalmente stabili negli ultimi 12 mesi grazie alla ripresa degli ordini dopo l’allentamento delle restrizioni. Tuttavia, la carenza di materiali e manodopera ha determinato un aumento significativo dei costi che avrà conseguenze negative sui margini nel breve e medio termine, in particolare per quanto riguarda i costruttori con contratti a prezzo fisso.
I pagamenti nel settore edile richiedono in media 90 giorni. Il numero di ritardi di pagamento e insolvenze si è mantenuto basso negli ultimi 12 mesi. Tuttavia, nei prossimi mesi si prevede un aumento dovuto alla scadenza delle misure di supporto del governo; inoltre, l'aumento dei prezzi dei materiali e della manodopera sta avendo un impatto negativo sulla solidità finanziaria delle imprese (sono soprattutto la disponibilità di manodopera e l’aumento dei salari a rappresentare un grave problema per le imprese edili). I margini sono già bassi e un’ulteriore contrazione potrebbe avere un effetto significativo sulla redditività e la performance. A seguito dell’inversione contabile dell’IVA introdotta a marzo di quest’anno, circa 150.000 imprese di costruzione hanno registrato una riduzione del 20% del flusso di cassa.
Se i costi di produzione continueranno a mantenersi eccessivamente elevati, i casi di insolvenza potrebbero aumentare di oltre il 25% nei prossimi sei mesi. Alla luce dei rischi al ribasso in termini di gestione del credito delle imprese del settore, al momento valutiamo l'andamento del settore “Cupo” nonostante la solida ripresa di ordini e produzione.
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