L'edilizia residenziale e le infrastrutture guidano il rimbalzo delle costruzioni in Belgio, ma i margini rimangono sotto pressione
Nel 2020 la produzione del settore edile belga ha registrato una contrazione del 4,7%. Nel 1° trimestre del 2021 l’attività del settore risentiva del calo degli ordini e del rinvio dei progetti; tuttavia, nel 2° trimestre l’attività dell'edilizia residenziale e delle infrastrutture ha mostrato una ripresa. Sulla scia dell’attuale fase di slancio dell'economia, la produzione dell’edilizia dovrebbe aumentare quest’anno di circa il 7%. Le opportunità offerte dal segmento delle ristrutturazioni restano buone, in particolare in termini di efficienza energetica (riscaldamento, ventilazione, isolamento ed energie rinnovabili).
Il settore edile belga continua ad essere altamente frammentato e sta attraversando una fase di consolidamento. Nonostante l’aumento della domanda e l’andamento positivo del flusso di ordini, i margini di profitto restano bassi e sotto pressione e il potere contrattuale dei piccoli operatori e fornitori è molto limitato. Le imprese di costruzione operano in un contesto altamente competitivo (in particolare nel segmento degli appalti pubblici) e devono far fronte ai costi crescenti per le materie prime e la manodopera, oltre che alla disponibilità limitata di aree edificabili. Al momento le interruzioni nella catena di approvvigionamento rappresentano un grave problema: otto imprese su dieci riferiscono problemi nella fornitura di materiali.
Molte imprese hanno un tasso di indebitamento elevato e i requisiti di capitale circolante sono aumentati dopo la ripresa della domanda. I pagamenti nel settore edile richiedono in media 95 giorni e il comportamento di pagamento è stato buono negli ultimi due anni. Tuttavia, le previsioni indicano un aumento del numero di ritardi e insolvenze nel 4° trimestre del 2021 e nel 2022 poiché l'aumento dei costi di produzione (soprattutto per materiali, energia e salari) continua a rappresentare un serio problema.
Inoltre, si sta avvicinando la fine delle misure di supporto del governo e alcune imprese di costruzione potrebbero avere difficoltà a rimborsare i debiti verso le banche una volta terminati i piani di proroga dei pagamenti. Nonostante un possibile aumento del 10% nei prossimi sei mesi, il numero di fallimenti dovrebbe mantenersi basso, poiché nel 2020 e nei primi mesi del 2021 le misure di incentivazione e le moratorie avevano determinato un numero contenuto di insolvenze.
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