La crescita prosegue nel 2022, ma aumentano i problemi per il segmento della carne
La produzione del settore francese dei prodotti alimentari e delle bevande dovrebbe crescere di circa il 4% nel 2022 dopo l’aumento del 4,6% nel 2021 e la contrazione del 2,0% nel 2020. Durante i periodi di lockdown nel 2020 e nei primi mesi del 2021, le imprese di servizi di ristorazione e di produzione e trasformazione di alcuni segmenti chiave (quali bevande e carne) hanno risentito della riduzione della domanda di servizi di catering e ospitalità, con un effetto negativo sui margini di profitto.
Al momento, produttori e imprese di trasformazione in tutti i sotto-settori devono confrontarsi con i prezzi elevati dell'energia, delle materie prime e degli imballaggi. I pagamenti nel settore richiedono in media 60 giorni e il comportamento di pagamento è stato buono negli ultimi due anni. Il livello elevato di indebitamento delle imprese non rappresenta un problema e le banche sono generalmente inclini a concedere prestiti al settore. Il basso livello di ritardi e insolvenze registrato nel 2021 dovrebbe mantenersi invariato anche quest’anno.
Tuttavia, alcune imprese di trasformazione alimentare con margini di profitto in calo potrebbero mostrare un rischio di credito più elevato. Il nostro approccio assicurativo è generalmente aperto nei confronti delle imprese del retail alimentare e aperto/neutro per quanto riguarda le imprese attive nei segmenti delle bevande, dei latticini e dei prodotti ortofrutticoli. Le imprese attive nel segmento delle bevande hanno registrato una diminuzione dei ricavi durante i periodi di lockdown e una flessione dei volumi di export.
Per contro, il nostro approccio è più restrittivo nei confronti delle imprese di produzione e trasformazione della carne: già prima della pandemia, infatti, le piccole e medie imprese in questo segmento stavano fronteggiando un calo di redditività e la forte concorrenza dall'estero. L’attuale aumento dei costi di produzione, problemi di natura sanitaria (influenza aviaria) e il rapido spostamento delle abitudini dei consumatori verso alimenti sani e biologici hanno un impatto negativo sul rischio di credito delle imprese del settore della carne
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