La pressione sulla redditività rimarrà limitata
Dopo una certa contrazione registrata in tutti i sottosettori nel secondo trimestre di quest’anno, la produzione chimica giapponese ha registrato una ripresa nel terzo trimestre. Le prospettive a breve termine restano positive, con un tasso di crescita moderato, ma stabile. Il consumo di prodotti chimici da parte delle famiglie continua a mostrare una ripresa grazie all'aumento della domanda di saponi e detergenti (+3,7% nel 2022). Allo stesso tempo, la domanda da parte del settore dell'automotive (uno dei principali clienti di riferimento) sta aumentando in linea con l’allentamento della crisi globale dei chip.
I mercati oltreoceano rappresentano circa il 50% delle vendite del settore chimico e la domanda estera è tornata a crescere nel terzo trimestre di quest’anno. Tuttavia, il rallentamento della crescita economica nelle economie avanzate e in Cina potrebbe frenare le esportazioni nei prossimi mesi.
I prezzi elevati dell'energia continuano a rappresentare un problema benché il settore non sia eccessivamente dipendente dalle forniture di petrolio e gas provenienti dalla Russia. Pur favorendo le esportazioni, la debolezza dello Yen comporta un aumento dei costi per le importazioni di energia e materie prime e trasferire l'aumento sui consumatori finali continua ad essere difficile. Per questo motivo, si prevede che i margini di profitto delle imprese chimiche registreranno una contrazione nell’anno finanziario 2022 (1° aprile 2022 - 31 marzo 2023). Tuttavia, la maggior parte delle imprese ha registrato un aumento della redditività nell'anno finanziario 2021 grazie alle condizioni di mercato favorevoli.
I pagamenti nel settore chimico giapponese richiedono in media 30-120 giorni e il comportamento di pagamento è stato buono negli ultimi due anni. Il numero di ritardi di pagamento e insolvenze si è mantenuto basso negli ultimi due anni e non si prevede un aumento significativo nel 2023. Valutiamo la situazione di rischio di credito del settore chimico giapponese “buona” in tutti i segmenti poiché la pressione sulla redditività si manterrà limitata, le banche sono inclini a concedere prestiti e la maggior parte delle imprese non mostra un tasso di indebitamento eccessivo.
A lungo termine i costi elevati di produzione e la concorrenza a basso costo proveniente dalla Cina e dagli USA avranno probabilmente un impatto negativo sulle capacità di produzione, in particolare nel sotto-settore della chimica di base. Le imprese di questo segmento proveranno a risalire la catena del valore orientandosi verso prodotti a basse emissioni di carbonio e prodotti speciali destinati a settori di riferimento, tra cui l'automotive.
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