Gli intervistati delle indagini in Cina prevedono un aumento del rischio di credito commerciale nei prossimi mesi. Scopri di più sulle loro future sfide di business.
È troppo presto per dire se il recente miglioramento delle prospettive per l'economia cinese sarà temporaneo o di lunga durata. Ciò che è certo è che, nonostante questa inversione di tendenza inaspettata, la seconda più grande economia del mondo dovrà ancora affrontare molte sfide nel prossimo futuro.
Gli intervistati cinesi ricorrono di più ai crediti commerciali rispetto al passato per rimanere competitivi
Gli intervistati in Cina hanno mostrato storicamente un maggiore preferenza per la vendita ai propri clienti B2B senza dilazioni, piuttosto che a credito. I risultati del sondaggio attuali confermano questo comportamento; tuttavia, mostrano anche una tendenza all'aumento dell'utilizzo del credito commerciale nelle transazioni B2B. Il 55,7% del valore totale delle vendite B2B degli intervistati cinesi è avvenuto senza dilazioni di pagamento (in calo rispetto al 57,0% dello scorso anno e al 58,1% nel 2017) e al 44,3% con termini di credito (in crescita dal 43,0% di un anno fa e dal 41,9% nel 2017). In risposta al rallentamento economico interno e alle tensioni commerciali globali in corso, gli intervistati cinesi sembrano porre maggiore enfasi sull'uso del credito commerciale per mantenere la loro competitività e guadagnare quote di mercato, sia a livello nazionale che all'estero. Si tratta di una logica reazione al contesto imprenditoriale più complesso.
La percezione del rischio di credito commerciale è significativamente più elevata in Cina che nell’area Asia Pacifico
Nonostante siano più propensi a offrire credito commerciale rispetto al passato, gli intervistati cinesi non sembrano inclini a stabilire condizioni di pagamento più flessibili per i loro clienti B2B. Sulla base dei risultati dell'indagine, la maggior parte degli intervistati cinesi (85%) ha richiesto un pagamento rapido delle fatture, con termini in media di 26 giorni, i secondi più brevi dell’area, dopo l'Australia (24 giorni) (media regionale: 32 giorni). Le rigide condizioni di pagamento osservate in Cina, che sono rimaste pressoché invariate rispetto allo scorso anno, sono centrali nella gestione del credito degli intervistati. Esiste un chiaro riconoscimento dei rischi associati alle vendite a credito e al contesto commerciale più difficile. I termini brevi sono utilizzati per compensare l'impatto finanziario derivante dall'avere liquidità bloccata per un lungo periodo di tempo da maggiori volumi di vendita a credito.
In Cina il controllo sul profilo finanziario dell’acquirente è più frequente che nel resto dell’area APAC
Coerentemente con quanto menzionato in precedenza, non sorprende che la politica di gestione del credito degli intervistati cinesi ruoti attorno al profilo finanziario del potenziale acquirente e alla sua valutazione prima di qualsiasi decisione di credito commerciale. In media, gli intervistati cinesi (51%) lo fanno molto più spesso rispetto ai loro pari dell'area Asia Pacifico (39%). Lo stesso si può dire per quanto riguarda l’accantonamento di riserve a fronte di crediti inesigibili, che viene fatta per compensare uno screening potenzialmente inaccurato della posizione finanziaria dell'acquirente (37% degli intervistati in Cina contro il 33% a livello regionale) e per monitorare il rischio di credito associato agli acquirenti (32% degli intervistati in Cina contro il 29% in Asia Pacifico). Da notare che il 36% degli intervistati cinesi ha dichiarato di essersi autoassicurato lo scorso anno (ben al di sopra del 23% degli intervistati in Asia Pacifico).
L’andamento dei pagamenti in Cina è peggiorato significativamente nell'ultimo anno
Nell'ultimo anno in Cina c'è stato un significativo aumento del valore delle fatture scadute e non riscosse. Ciò si riflette in un 36,3% medio del valore totale delle fatture B2B emesse dagli intervistati che rimangono non pagate alla data di scadenza (ben al di sopra della media regionale del 29,8%). In media, gli intervistati cinesi impiegano 18 giorni dopo la data di scadenza della fattura per incassare (nessuna variazione significativa nell'ultimo anno). Per rimanere finanziariamente sani ed evitare problemi di liquidità causati dagli acquirenti che hanno pagato in ritardo, la maggior parte degli intervistati cinesi (45%) ha dichiarato di essere stata costretta a ritardare il pagamento delle fatture ai propri fornitori e ad adottare varie misure per correggere il flusso di cassa (40%). 3 intervistati su 10 hanno ricercato finanziamenti aggiuntivi da fonti esterne per ridurre la pressione finanziaria sull'azienda. Come nota positiva si rileva che rimane stabile rispetto allo scorso anno la percentuale di crediti svalutati come inesigibili, l'1,9% (2,1% della media regionale).
Gli intervistati cinesi prevedono un aumento del rischio di credito commerciale nei prossimi mesi
La maggior parte degli intervistati cinesi (46%) non si aspetta che i comportamenti di pagamento dei clienti B2B cambino nei prossimi mesi. Il 22% prevede un miglioramento, mentre il 31% prevede un peggioramento sotto forma di aumento dei ritardi di pagamento, comprese le fatture scadute da più di 90 giorni. Per proteggere la propria attività dal rischio di inadempienza dei propri clienti, il 48% degli intervistati cinesi aumenterà il proprio utilizzo dei software di gestione del credito nei prossimi 12 mesi. Il 46% aumenterà l'uso dell’autoassicurazione, mentre il 45% effettuerà controlli più regolari sull'affidabilità dei propri acquirenti e aumenterà le riserve contro i crediti inesigibili. Da sottolineare come quasi il 30% inizierà a offrire sconti per il pagamento anticipato delle fatture. Questo nel quadro di termini di pagamento già brevi.
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