I principali rischi per le l’economia del Perù sono un brusco rallentamento dell'economia cinese e l'aumento delle tensioni sociali nel settore minerario, che pregiudicherebbero gli investimenti.
Situazione politica
Persistono debolezze istituzionali e conflitti sociali
Il vicepresidente Martin Vizcarra ha assunto la presidenza nel marzo 2018, in seguito alle dimissioni dell'attuale titolare Pedro Kuczynski per evitare l'impeachment a causa di uno scandalo riguardante un conflitto di interessi. Vizcarra ha avviato alcune iniziative di riforma per migliorare le persistenti debolezze istituzionali e combattere la corruzione endemica del paese. La maggior parte di esse (regolamentazione del finanziamento dei partiti politici, revisione del sistema di nomina di giudici e pubblici ministeri, divieto di rielezione immediata dei membri del parlamento) sono state approvate in un referendum nel dicembre 2018.
Nonostante il significativo progresso economico degli ultimi anni, il paese è ancora alle prese con una povertà elevata e con ampie disuguaglianze nella distribuzione del reddito, specialmente tra regioni costiere e interne. Divampano ancora determinati conflitti sociali, principalmente nell'essenziale settore delle attività minerarie.
Situazione economica
Prevista una crescita vigorosa del PIL nel 2019 e 2020
La piccola economia aperta del Perù è fortemente dipendente dai minerali (rame, oro, petrolio e gas) che rappresentano oltre il 60% delle esportazioni. Il paese, che ha concluso accordi commerciali con, tra gli altri mercati, Stati Uniti, UE e Cina, è anche membro dell'Alleanza per il Pacifico e del nuovo CPTPP e ha recentemente firmato un nuovo accordo di libero scambio con l'Australia.
Per il 2019 e il 2020 si prevede una crescita annua del PIL nell'ordine del 4%, sostenuta dall'aumento dei prezzi delle materie prime e da una forte domanda interna. Le imprese private stanno sviluppando nuove miniere, stimolando così gli investimenti del settore privato. I consumi privati crescono grazie all'aumento dei redditi delle famiglie e all'elevata fiducia dei consumatori. Secondo le stime, l'inflazione dovrebbe rimanere entro il tasso obiettivo della Banca Centrale del 1%-3% nel 2019 e 2020.
Il governo vanta una solida esperienza di politica prudente e favorevole alle imprese. Il contesto imprenditoriale è ulteriormente sostenuto dai rating sovrani di investment grade, da istituzioni forti e da un ambiente esterno solido.
Per promuovere lo sviluppo degli elevati tassi di crescita, il governo dovrà continuare ad applicare riforme strutturali quali lo snellimento della burocrazia pubblica, il rafforzamento del sistema giudiziario, la riduzione della rigidità del mercato del lavoro e il miglioramento delle infrastrutture e dell'istruzione.
La situazione di liquidità del Perù appare molto forte, con riserve internazionali pari a 19 mesi di copertura delle importazioni, risultando dunque ampiamente in grado di soddisfare le necessità di finanziamento esterno. La solvibilità è sotto controllo e i disavanzi delle partite correnti sono moderati. Il solido indice di liquidità e di solvibilità rafforza la resistenza del Perù agli shock economici esterni.
I principali rischi per le prospettive economiche del Perù sono un brusco rallentamento dell'economia cinese e l'aumento delle tensioni sociali nel settore minerario, che pregiudicherebbero il clima degli investimenti. Allo stesso tempo, il piccolo ma ben capitalizzato e sorvegliato settore finanziario peruviano è altamente dollarizzato (il dollaro statunitense è di fatto preferito per le grandi operazioni e i risparmi): fattori, questi, che lo espongono a potenziali rischi di cambio.
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