Rapporto Paese Brasile - Agosto 2020

Rapporto Paese

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06 agosto 2020

La domanda interna subisce gli effetti del dilagare della pandemia

Performance forecast of Brazilian industries

Situazione economica

Il Brasile affronta nel 2020 una forte contrazione della domanda interna

L'impatto della pandemia di coronavirus ha messo fine alla modesta ripresa economica in corso dal 2017. Il rimbalzo ha seguito la più lunga e profonda recessione del Brasile nel triennio 2014-2016, quando il PIL si è ridotto di quasi il 9%. Nel 2020 il PIL dovrebbe contrarsi di circa il 6,2%. La vulnerabilità dell'economia deriva dalla sua dipendenza relativamente elevata dal settore dei servizi e dalle esportazioni di materie prime, nonché dall'elevato debito pubblico.

L’ampia diffusione del coronavirus in Brasile e le conseguenti misure di lockdown avranno un forte impatto sulla domanda interna, con gli investimenti e i consumi privati che si prevede si contrarranno rispettivamente del 10% e dell’8,6% nel 2020. Le esportazioni risentono di una domanda in forte calo (soprattutto da Cina, Stati Uniti e Argentina) e si prevede una contrazione di oltre il 4% quest'anno. L'unica eccezione positiva è rappresentata dalle esportazioni di soia, che hanno raggiunto un livello record nell'aprile 2020 ed hanno aumentato molto le esportazioni di olio (principalmente verso l’Asia) nel primo semestre del 2020.

Peggioramento delle performance del sistema produttivo e insolvenze in forte aumento

La recessione in corso sta avendo un forte impatto sulle performance delle aziende e sulla situazione del rischio di credito di quasi tutti i settori chiave, e ha portato a molti declassamenti (vedi grafico sopra). L'industria automobilistica, i beni durevoli di consumo, l'elettronica, i servizi, la produzione e le vendite di prodotti tessili si stanno riducendo a causa dei diffusi blocchi e dell'aumento della disoccupazione, che si prevede aumenterà quest'anno a più del 13%. All'interno dell'industria dei servizi, soprattutto alberghi e catering, ristoranti, bar, intrattenimento e attività legate al turismo stanno risentendo pesantemente dell’attuale momento. Le esportazioni di diverse materie prime stanno diminuendo a causa del rallentamento dell'economia globale, compresa la domanda molto più bassa proveniente dalla Cina. L'industria del petrolio e del gas, che già prima della pandemia affrontava una fase difficile, soffre per i prezzi molto bassi e per la domanda contenuta.

Il calo della domanda di petrolio e gas e dei settori delle costruzioni ha un effetto a catena sulla domanda di macchinari, metalli e acciaio, settori industriali in cui la produzione è influenzata anche dai blocchi della produzione. In tutti i settori industriali, le imprese che dipendono fortemente dalle importazioni risentono negativamente del recente deprezzamento del real.

Il rischio di insolvenza in tutti i principali settori è fortemente aumentato, e si prevede che le insolvenze delle imprese cresceranno di circa il 20% nel 2020.

 

Aumenta il rischio di sostenibilità fiscale

Per sostenere l'economia, la Banca Centrale ha abbassato più volte i tassi di interesse all'inizio del 2020, fino al minimo storico del 2,25% a giugno. L'inflazione dovrebbe rimanere al di sotto del 4%, in quanto la recessione e i bassi prezzi dell'energia hanno compensato i maggiori costi di importazione dovuti alla debolezza della valuta. Ciò offre alla Banca Centrale un certo margine per un ulteriore allentamento monetario, se necessario.

Le autorità federali hanno annunciato un pacchetto di misure fiscali pari al 10% del PIL e sono attese ulteriori misure. Il Congresso ha dichiarato lo "stato di calamità" a marzo, che nel 2020 permette al governo di rinunciare all'obbligo di rispettare le severe leggi che regolano la spesa pubblica. A causa delle misure fiscali aggiuntive e della contrazione economica, si prevede che il deficit fiscale salga a più del 15% del PIL nel 2020, con un debito pubblico che supera l'91% del PIL.

Il considerevole deficit fiscale era già la principale debolezza economica del Brasile prima dell'epidemia di coronavirus, con deficit di bilancio annuali persistentemente elevati negli ultimi due anni. Nel 2016 è stata approvata una modifica costituzionale per eliminare la crescita automatica della spesa di bilancio in linea con l'aumento dell'inflazione, e nel 2019 è stata adottata una riforma globale delle pensioni, entrambi passi necessari verso una maggiore sostenibilità fiscale. Tuttavia, sono necessarie ulteriori riforme strutturali (ad es. riforme fiscali) per ridurre il debito pubblico a medio termine. Ciò è necessario per indirizzare il debito pubblico su un percorso sostenibile e per favorire a lungo termine la fiducia degli investitori. Sono state presentate al Congresso tre proposte di legge di riforma fiscale, ma non si prevede un'approvazione prima della metà del 2021.

Il rifinanziamento e il rischio di insolvenza del debito sovrano sono per il momento attenuati dal fatto che la maggior parte del debito è finanziata a livello nazionale (87%), in valuta locale (95%), e il governo è un creditore esterno netto.

Il paese è vulnerabile al cambiamento del sentiment degli investitori, ma resistente ai grandi shock

A causa di un livello relativamente elevato di afflussi di investimenti di portafoglio (oltre il 140% delle riserve internazionali) il Brasile è vulnerabile ai cambiamenti di atteggiamento degli investitori.  L'accresciuta avversione al rischio dei mercati finanziari globali, che ha innescato grandi deflussi di capitali dai mercati emergenti a causa della pandemia di coronavirus, ha portato anche a una maggiore pressione sul real, che a fine giugno si era deprezzato del 23% rispetto al dollaro USA  (anche se ha comunque riguadagnato circa il 15% del suo valore rispetto al tasso più basso raggiunto a fine maggio).

Tuttavia, un settore finanziario forte, consistenti riserve ufficiali, un fabbisogno di rifinanziamento esterno relativamente basso e l'utilizzo di coperture del rischio valutario, consentono al tasso di cambio flessibile di agire da ammortizzatore. A condizione che l'avversione al rischio internazionale si allenti una volta che la pandemia di coronavirus si sia placata, ci si aspetta che il real recuperi le perdite.

La situazione finanziaria esterna del Brasile dovrebbe rimanere solida, mantenendo bassi i rischi di trasferimento e di convertibilità. La liquidità è più che sufficiente a coprire le importazioni (oltre 15 mesi) e il fabbisogno di rifinanziamento esterno. Il deficit delle partite correnti rimane basso e interamente finanziato dagli investimenti diretti esteri.

L'indebitamento in valuta estera è aumentato nel 2019, a causa dell'aumento del debito intercompany, ma rimane gestibile. Le imprese non finanziarie rappresentano il 63%, le banche il 22% e il governo il 15% del debito estero. La maggior parte delle imprese indebitate con l'estero ha coperto il proprio rischio valutario o ha accesso a grandi riserve di valuta estera. Il rischio di rifinanziamento è inoltre mitigato da un'ampia quota del debito infragruppo, che rappresenta i due terzi del debito in valuta estera delle imprese non finanziarie.

Il settore bancario brasiliano è ben regolamentato e sufficientemente capitalizzato. Il sistema è solo modestamente dollarizzato e la dipendenza da finanziamenti raccolti sui mercati esteri è bassa, il che protegge il sistema bancario da shock avversi.

Situazione politica

Lo stile di leadership del Presidente ha aumentato la polarizzazione politica

L'amministrazione guidata dal presidente Jair Bolsonaro persegue politiche di riforma di libero mercato e socialmente conservatrici, accolte con favore dalla comunità imprenditoriale brasiliana e basate sulle politiche orientate al mercato del precedente governo. Tuttavia, la politica economica è ostacolata da un Congresso molto frammentato e polarizzato, con 30 partiti alla Camera bassa e 21 al Senato, e il Partido Social Liberal al potere con appena il 10% dei seggi alla Camera bassa. Il Presidente Bolsonaro deve costruire e gestire coalizioni di lavoro per poter approvare importanti riforme, in particolare quelle che richiedono modifiche costituzionali.

La polarizzazione politica e sociale è aumentata a causa dello stile di leadership conflittuale del presidente Bolsonaro, delle sue opinioni socialmente conservatrici e della sua insolita risposta all'epidemia di coronavirus (mentre Bolsonaro contestava la gravità della malattia, sono stati i governi regionali a prendere misure di contenimento).

L'amministrazione è attualmente indebolita e distratta dalla destituzione di diversi ministri in ruoli chiave. Inoltre Bolsonaro è stato accusato di interferenza politica nel lavoro della polizia e la Corte Suprema ha autorizzato un'indagine su questa accusa. I sostenitori di Bolsonaro hanno inscenato proteste, chiedendo un intervento militare in politica interna e la chiusura della Corte Suprema e del Congresso. 

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