Market Monitor Siderurgia Italia 2019

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26 novembre 2019

Per molte aziende italiane del settore siderurgico sia la domanda che i margini di profitto dovrebbero peggiorare ulteriormente, con un moderato rimbalzo atteso nella seconda metà del 2020.

  • Contrazione della domanda e dei margini di profitto
  • Aumento previsto di ritardi di pagamento e insolvenze
  • I pagamenti richiedono in media 105 giorni

Italia 2019 Siderurgia
Italia 2019 Siderurgia

 

Dopo tre anni di sviluppo favorevole del mercato tra il 2016 e il 2018, quest’anno il contesto commerciale per le imprese siderurgiche italiane ha iniziato a mostrare un peggioramento.  La domanda di prodotti in acciaio e metallo ha registrato un rallentamento, a causa soprattutto della crisi dell’industria automobilistica e delle persistenti difficoltà del settore edile sul mercato interno. Allo stesso tempo, il rallentamento dell’attività manifatturiera nell’UE e il calo degli investimenti legato all’aumento dei rischi al ribasso (tra cui la Brexit e le controversie commerciali) hanno avuto un impatto negativo sulla performance delle imprese siderurgiche orientate all'export.

Un altro problema è rappresentato dall’aumento delle importazioni di acciaio da produttori extra-UE in conseguenza dei dazi statunitensi. Le misure di salvaguardia finora introdotte dalla Commissione Europea sono state giudicate insufficienti dai produttori di acciaio. Di recente è stato proposto un meccanismo di adeguamento per il carbonio alle frontiere allo scopo di ripristinare condizioni di concorrenza più eque con i produttori di paesi con normative ambientali meno rigide.

Secondo la World Steel Organisation, a causa delle sfide crescenti, la produzione italiana di acciaio grezzo è scesa, rispetto allo scorso anno, del 4,5% tra gennaio e agosto di quest’anno e la crescita del valore aggiunto del settore siderurgico dovrebbe registrare una contrazione di circa il 4%, mentre i prezzi dell'acciaio hanno continuato a ridursi a partire dal 4° trimestre del 2018.

Nei prossimi mesi molte imprese siderurgiche italiane dovranno confrontarsi con l’ulteriore contrazione della domanda e dei margini di profitto e occorrerà attendere almeno fino alla seconda metà del 2020 per una moderata ripresa. Benché il comportamento di pagamento del settore si sia mantenuto buono negli ultimi due anni con un livello stabile di insolvenze, prevediamo un aumento di ritardi e fallimenti di circa il 4% nel corso del 4° trimestre del 2019 e nel primo semestre del 2020. Le imprese siderurgiche che operano sul mercato interno continuano a doversi confrontare con la lentezza dei pagamenti dei loro clienti (la cui durata media è di 105 giorni), il che aumenta ulteriormente la pressione sul flusso di cassa.

Tenuto conto della solida performance negli ultimi due anni e delle attuali sfide, il nostro approccio assicurativo si conferma generalmente aperto o neutro in base alla performance dei sotto-settori e delle loro principali industrie di riferimento. Il nostro approccio è più rilassato nei confronti dei produttori e delle imprese di acciaio/metalli orientati all'export, mentre prestiamo particolare attenzione ai distributori e centri di servizi siderurgici che dipendono dall’industria automobilistica e dall’edilizia. Molti di questi operatori sono piccole e medie imprese che mostrano margini di profitto limitati e un livello elevato d’indebitamento.

Osserviamo con attenzione il tema in corso sul futuro dell'acciaieria Ilva. Una forte riduzione della produzione o addirittura la chiusura dello stabilimento inciderebbe pesantemente sulla produzione siderurgica italiana (la produzione dell'Ilva rappresenta l'1,4% del PIL italiano). In tal caso i distributori italiani di acciaio e i centri di assistenza dovrebbero acquistare acciaio grezzo dall'estero, con conseguenti maggiori costi e termini di pagamento più stringenti. In ultima analisi, ciò eserciterebbe una pressione supplementare sui margini (già ristretti) e sul capitale circolante degli acquirenti italiani di acciaio.

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