Italia: insolvenze in aumento, ma fiducia imprese resta

Barometro sui comportamenti di pagamento

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24 novembre 2021

L'economia italiana torna a crescere e la maggior parte delle stime prevede una crescita del PIL superiore al 4% nel 2022. Tuttavia, l'attesa crescita delle insolvenze offusca queste previsioni.

Introduzione

Il 70% delle aziende italiane intervistate nell'ambito del sondaggio annuale condotto da Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende prevede una crescita del business per l’anno prossimo. Questa opinione diffusa nel contesto imprenditoriale italiano fa eco ad un più ampio scenario economico in cui, a seguito della recessione pandemica, l'economia italiana è tornata a crescere e la maggior parte delle stime prevede una crescita del PIL superiore al 4% nel 2022.

Tuttavia, molte sono ancora le incognite relative all’evoluzione della pandemia, ed agli impatti sul sistema economico ed imprenditoriale italiano. Per affrontare la crisi innescata dalla pandemia, l'Italia ha rinnovato la vigenza di importanti misure governative di sostegno all’economia. Questo per agevolare la graduale transizione verso una ripresa sostenibile e di lungo periodo nei prossimi mesi. Ma i timori restano, così come le previsioni di un massivo picco delle insolvenze (atteso un +34%).  L'effetto domino che le insolvenze generano nell’ambito delle catene di fornitura a livello nazionale e globale possono essere devastanti, con ripercussioni negative sulla liquidità e sulla capacità di crescita del business.

Principali risultati del sondaggio

  • Le aziende italiane intervistate hanno effettuato a credito una media del 42% del totale delle vendite ad aziende clienti. Questo rappresenta un calo rispetto al 55% dello scorso anno. Il motivo principale per cui le imprese hanno rifiutato le richieste di credito è rappresentato soprattutto dall’aumento dei costi associati alla gestione del rischio di creditocommerciale tramite risorse interne all'azienda.
  • Il 56% del valore totale delle fatture tra aziende in Italia è risultato insoluto alla scadenza, un dato sostanzialmente stabile rispetto allo scorso anno. La percentuale di crediti dichiarati inesigibili si è attestata al 10% del valore totale delle fatture, con un moderato
    incremento rispetto al 2020 (7%).
  • Rispetto allo scorso anno è aumentato il numero di aziende che ha preferito affidarsi a risorse interne per gestire il rischio di credito commerciale. Tuttavia, questa scelat non di non assicurare i crediti commerciali ha comportato per la maggior parte degli intervistati
    un aumento in termini di tempo, costi e risorse destinati all’incasso delle fatture insolute.
  • Le aziende che hanno assicurato i crediti commerciali (il 61% del nostro campione) ha dichiarato di essere riuscita a contenere la volatilità del DSO (Days Sales Outstanding) minimizzandone gli impatti negativi sulla liquidità.
  • Per quanto riguarda i cambiamenti a carico della operatività del business indotti dalla pandemia, il 52% degli intervistati in Italia ha riferito di aver adottato in modo permanente l’utilizzo di tecnologie digitali, in particolare nell'ambito dello smart working e dell'e-commerce.

Per maggiori informazioni

I risultati del sondaggio condotto in Italia nell'ambito del Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende a livello internazionale offrono approfondimenti sui comportamenti di pagamento e sulle modalità di gestione del rischio di credito commerciale in questi comparti industriali italiani:

  • Agroalimentare
  • Siderurgico
  • Tessile/abbigliamento

Il report sull'Italia (in versione italiana), così come i risultati del sondaggio europeo (in lingua inglese) ed i relativi dati statistici di confronto tra i Paesi oggetto dell'indagine, sono scaricabili gratuitamente alla sezione Documenti collegati.

 

 

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