La lentezza dei progressi delle riforme e le tensioni sociali pesano sulle prospettive a medio termine, mentre l'espansione economica rimane fortemente dipendente dalla situazione della sicurezza.
Situazione politica
Grande malcontento in vista delle elezioni generali
Il primo turno delle elezioni presidenziali di settembre 2019 ha rispecchiato la diffusa disillusione e la sfiducia nei confronti dell'élite politica, con una bassa affluenza alle urne del 45%, e con il passaggio al secondo turno di due candidati antisistema.
La mancanza di progressi economici ha portato ad un malcontento generale del sistema politico. L'attuale coalizione di governo di unità nazionale è ancora instabile e incline alle tensioni. Costituita da partiti islamici (moderati) e laici, tale coalizione è priva di una coesione ideologica, il che ostacola un processo decisionale efficace e il progresso delle riforme. Le elezioni parlamentari si terranno il 6 ottobre 2019.
Il dissenso sociale ha portato a frequenti proteste e scioperi che danneggiano le attività commerciali e influenzano negativamente il clima per gli investimenti. La situazione della sicurezza interna è ancora tesa e il rischio di attacchi terroristici rimane elevato. Contrastare questa minaccia mantenendo al tempo stesso le libertà democratiche è una sfida importante.
Situazione economica
Restano da affrontare le sfide più importanti
Nel 2019 e 2020 la crescita del PIL dovrebbe rimanere moderata e insufficiente a ridurre sostanzialmente l'elevato tasso di disoccupazione di oltre il 15%. Nonostante un maggiore afflusso di turismo, una contenuta espansione industriale e investimenti, l'aumento dei prezzi del petrolio e una minore domanda da parte dei principali partner commerciali della Tunisia in Europa stanno pesando sull'espansione economica. Dall'inizio del 2018 la Banca centrale ha aumentato il tasso di interesse per combattere l'inflazione più volte, ma i prezzi al consumo elevati incidono ancora negativamente sul reddito disponibile delle famiglie.
Il lento progresso delle riforme e le tensioni sociali continuano a pesare sulle prospettive a medio termine, mentre l'espansione economica resta fortemente dipendente dalla situazione della sicurezza. Il settore finanziario continua a essere debole e il livello dei crediti in sofferenza è elevato.
Si prevede che il deficit di bilancio diminuirà solo gradualmente nel medio termine, guidato da un programma del FMI. Nel 2019, il debito pubblico aumenterà ad oltre il 80% del PIL e rimane vulnerabile alle fluttuazioni dei tassi di cambio a causa dell'elevata quota denominata in valuta estera di ca. il 65%. Tra le priorità chiave della riforma fiscale si annoverano la riforma delle istituzioni pubbliche inefficienti e il contenimento del salatissimo conto degli stipendi statali (che rappresenta il 70% della spesa primaria corrente), e a tal fine sono state attuate alcune misure di austerità. Tuttavia, le misure di austerità hanno portato a proteste pubbliche e incontrato la forte resistenza dei potenti sindacati. Pertanto, l'attuazione del programma dell'FMI è stata finora debole. Qualsiasi mancato versamento da parte dell'FMI potrebbe avere un impatto considerevole, in quanto la Tunisia dipende fortemente dall'assistenza internazionale per finanziare i suoi disavanzi.
Anche la posizione esterna della Tunisia rimane vulnerabile, con disavanzi elevati delle partite correnti pari a circa il 10% del PIL all'anno. Le riserve in valuta estera sono scese a un livello minimo di copertura delle importazioni di tre mesi (insufficiente a coprire l'ingente fabbisogno lordo di finanziamento estero) e il paese per il momento continuerà a dipendere dal sostegno multilaterale. Per migliorare la competitività con l'estero e ridurre la pressione sulle riserve, la Banca centrale ha convenuto con l'FMI di intervenire meno e di deprezzare ulteriormente il tasso di cambio gestito (paniere principalmente di Euro e USD).
Occorrono riforme strutturali più incisive per accelerare la crescita economica e ridurre l'elevato tasso di disoccupazione. Al fine di migliorare le condizioni dell'economia è necessario pertanto snellire la burocrazia, ridurre la corruzione e riformare i sistemi fiscali e di sovvenzioni.
Documenti collegati
2.74MB PDF