Il settore tedesco dei metalli e dell'acciaio si trova attualmente ad affrontare sfide crescenti, che stanno seriamente compromettendo le prestazioni di molte imprese del settore.
- Peggioramento delle prospettive a causa delle sfide crescenti
- Aumento previsto delle insolvenze nel 2020
- Continua estensione dei termini di pagamento
Il settore siderurgico tedesco sta affrontando una serie di sfide crescenti che hanno forti ripercussioni sulla performance di molte imprese. Esportazioni e vendite sul mercato interno risentono delle attuali questioni economiche presenti a livello globale (controversie commerciali tra Cina e USA, incertezza riguardo alle future relazioni tra USA e UE, Brexit, rallentamento della produzione in Europa e crescita più lenta in Cina).
I dazi statunitensi sull’acciaio (25%) e sull’alluminio (10%) hanno causato ulteriori problemi. Anche se l’impatto immediato è stato piuttosto contenuto (gli Stati Uniti rappresentano soltanto l’1,5% dell’export del settore siderurgico tedesco), le imprese devono confrontarsi con il calo dei prezzi dell'acciaio provocato dal maggiore afflusso nell’UE dei quantitativi originariamente destinati agli USA. Al momento, le misure di salvaguardia e anti-dumping adottate dalla Commissione Europea per contenere le importazioni di acciaio a basso costo hanno avuto un effetto limitato.
Mentre i prezzi dell'acciaio hanno subito un calo nel 2019, i costi per trasporto, energia e manodopera hanno continuato ad aumentare. A partire dal 2018 il settore risente della carenza di autotrasportatori e la situazione potrebbe peggiorare nei prossimi anni mettendo potenzialmente a rischio il flusso di approvvigionamenti lungo la catena del valore.
L’industria automobilistica, uno dei principali settori di riferimento per le imprese siderurgiche tedesche, sta attraversando una fase di contrazione della domanda e ha di fronte a sé una serie di importanti sfide strutturali (“Dieselgate”, procedura di prova per i veicoli leggeri armonizzata a livello mondiale (WLTP), transizione dai motori a combustione a quelli elettrici). Per quanto riguarda i fornitori di componenti in acciaio e metallo, abbiamo già notato una diminuzione delle vendite (compresa tra il 10% e il 20%) e un peggioramento dei risultati nel primo semestre di quest’anno. Alcuni fornitori hanno già adottato delle misure di riduzione dei costi (tra cui orario di lavoro ridotto ed esuberi) in modo da reagire alle incertezze del mercato. Altre imprese hanno già lanciato dei “profit warning” o avviato piani di ristrutturazione completi.
Alla luce delle crescenti difficoltà, abbiamo rivisto la nostra valutazione della performance delle imprese/rischio di credito del settore siderurgico tedesco portandola da “Discreto” a “Cupo”. Entrambi i segmenti dell'acciaio/metalli sono in difficoltà a causa di una serie di fattori: calo della domanda da parte di acquirenti chiave (soprattutto industria automobilistica e dell’ingegneria meccanica), prezzo elevato delle materie prime (minerali ferrosi) che è difficile trasferire sui clienti, eccesso di capacità produttiva, forte concorrenza, bassa redditività e pressione crescente sui margini di profitto, che dovrebbero registrare un’ulteriore contrazione nei prossimi 12 mesi.
Il nostro approccio assicurativo nei confronti delle imprese del settore siderurgico tedesco è prevalentemente neutro tendendo alla cautela. Il nostro approccio è divenuto recentemente più cauto per quanto riguarda il segmento dei produttori di acciaio/metalli. Adottiamo inoltre maggiore cautela nel caso dei centri di servizi siderurgici poiché questo segmento potrebbe risentire delle ingenti cancellazioni degli ordini alla fine dell'anno fiscale provocati del rallentamento delle vendite, dell’ampia disponibilità di giacenze e del calo dei prezzi dell'acciaio. I piccoli commercianti di acciaio devono spesso confrontarsi con forte concorrenza e margini di profitto bassi, soprattutto quelli che non offrono servizi aggiuntivi, per esempio la prefabbricazione.
Nel segmento dei metalli, manteniamo un approccio prevalentemente neutro nei confronti dei grossisti medio-piccoli, che spesso mostrano bassi livelli di capitalizzazione e margini limitati. Abbiamo adottato un approccio più restrittivo per quanto riguarda il segmento della fabbricazione di metalli, in particolare le imprese fortemente dipendenti dall’industria automobilistica. Molti operatori in questo segmento appaiono particolarmente deboli dal punto di vista della solvibilità e del patrimonio netto e la pressione sui margini di profitto è già elevata in un momento in cui queste imprese si trovano costrette ad effettuare ulteriori investimenti per potersi adattare ai cambiamenti del mercato (per esempio, l’e-mobility). Prestiamo particolare attenzione ai livelli di liquidità e redditività e alla situazione degli ordini, oltre che alle prospettive commerciali della singola impresa.
Documenti collegati
1.07MB PDF