Anche i maggiori rivenditori al dettaglio di beni durevoli di consumo potrebbero affrontare problemi dovuti alla maggiore esposizione finanziaria dopo le acquisizioni e il difficile contesto economico
Nessuna ripresa prevista nel 2019
- I piccoli negozianti su strada continuano ad essere in crisi
- I casi d’insolvenza dovrebbero aumentare nel 2019
Nel 2018 il settore delle vendite al dettaglio di beni durevoli di consumo ha risentito della contrazione dei consumi delle famiglie oltre che della protesta dei Gilet Gialli alla fine dell'anno, generalmente da considerarsi come un periodo di punta per le vendite al dettaglio. Il comportamento di acquisto è mutato negli ultimi anni: per esempio, l’evoluzione del Black Friday in Francia ha modificato i modelli di vendita.
Secondo i dati dell’istituto di ricerca GfK, nel 2018 le vendite di elettronica di consumo sono diminuite dello 0,3%, portandosi a 4,3 miliardi di Euro. La stagnazione è stata causata principalmente dalla flessione registrata nel segmento della fotografia (-14%) ed dalla riduzione delle vendite di apparecchi audio. Il segmento dell'elettronica di consumo è caratterizzato da margini di profitto molto bassi.
Nel 2018 le vendite di elettrodomestici sono scese dello 0,6% (31,5 miliardi di Euro) dopo il solido incremento registrato nel 2017. Secondo l’Associazione francese dei produttori di elettrodomestici (Gifam), nel 2018 le vendite di grandi elettrodomestici hanno registrato una flessione dello 0,9%, portandosi a 5,2 miliardi di Euro, a causa della tendenza al ribasso del mercato delle nuove case e del calo di fiducia delle famiglie. Le vendite di piccoli elettrodomestici hanno continuato a beneficiare di un andamento positivo per l’undicesimo anno consecutivo, pur se ad un ritmo più contenuto (+0,5%) a causa dell’assenza di nuovi prodotti innovativi.
Secondo l’organizzazione di ricerca di settore IPEA, dopo tre anni consecutivi di crescita nel 2018 le vendite del segmento dell'arredamento hanno registrato un calo del 2,7% (9,5 miliardi di Euro), a causa soprattutto della performance debole nella seconda metà dell’anno. Alcuni grandi rivenditori sono in difficoltà; un nuovo mix di prodotti e un ridimensionamento dei punti-vendita potrebbero essere necessari per adattarsi alle mutate abitudini di acquisto. Detto questo, nonostante il calo nel segmento delle nuove case, il sotto-settore delle cucine (che rappresenta il 27% delle vendite di arredamento) ha confermato un buon andamento, grazie soprattutto alla presenza di rivenditori specializzati.
Alla luce del contesto economico e del clima sociale più difficile, il mercato francese dei beni durevoli di consumo non dovrebbe registrare una ripresa quest’anno. Il calo nel segmento delle nuove case continuerà a pesare sulla domanda di grandi elettrodomestici e arredamento, mentre il mercato degli apparecchi televisivi, caratterizzato da una certa ciclicità, non sarà sostenuto da grandi eventi sportivi a differenza di quanto avvenuto nel 2018.
Il contesto commerciale si confermerà altamente competitivo in tutti i segmenti. L’espansione crescente dei rivenditori online ha determinato una pressione significativa sui prezzi di vendita e sulla redditività delle imprese, in particolare per quanto riguarda i piccoli commercianti locali indipendenti. Secondo la Federazione dell’e-commerce FEVAD, le vendite online sono cresciute di oltre il 13% nel 2018 e alla fine dello scorso settembre rappresentavano il 23% delle vendite di elettrodomestici. La concorrenza da parte dell'e-commerce e la frequenza elevata di vendite “scontate” hanno determinato la contrazione dei margini di profitto dei rivenditori negli ultimi 12 mesi.
È in corso un processo di concentrazione del mercato attraverso acquisizioni o gruppi di acquisto tra i rivenditori per rispondere alle sfide crescenti. Per potersi adattare a condizioni di mercato più difficili, molti grandi operatori continuano a sviluppare strategie multi-canale e di vendita online in risposta alla concorrenza da parte delle imprese di e-commerce. Inoltre, stanno aumentando le collaborazioni tra rivenditori online e su strada allo scopo di trarre vantaggio dai rispettivi punti di forza.
Nel complesso, le imprese del retail di beni durevoli di consumo sono fortemente indebitate a causa della loro necessità di finanziare gli stock e le esigenze di capitale circolante. Inoltre, i picchi stagionali e gli eventi speciali richiedono un finanziamento aggiuntivo. I prestiti sono anche necessari per finanziare l'apertura di nuovi punti vendita in modo da estendere la presenza geografica. In linea di principio, le banche non sono riluttanti a concedere prestiti al settore, ma la loro disponibilità dipende essenzialmente dall'affidabilità creditizia dei singoli rivenditori.
I pagamenti nel settore richiedono in media 45 giorni. In linea con l’andamento debole delle vendite nel 2018 e con le sfide crescenti sul mercato, il numero di notifiche di mancato pagamento e insolvenze ha registrato un incremento nella seconda metà dello scorso anno e dovrebbe continuare ad aumentare nei prossimi mesi. Alla luce della forte concorrenza e della pressione da parte dei rivenditori online, i casi di fallimento riguardano soprattutto i piccoli commercianti indipendenti. Tuttavia, anche alcuni grandi rivenditori stanno attraversando gravi difficoltà finanziarie.
Il nostro approccio assicurativo nei confronti del settore del retail di beni durevoli di consumo è neutro per quanto riguarda i segmenti dell'elettronica di consumo e degli elettrodomestici. Continuiamo a prestare maggiore cautela nei confronti dei piccoli commercianti indipendenti poiché molti hanno registrato una riduzione di fatturato e una contrazione dei margini di profitto negli ultimi due anni. Non va dimenticato, tuttavia, che anche i grandi operatori richiedono un’attenzione speciale a causa della maggiore esposizione finanziaria, a seguito delle acquisizioni, e al contesto economico difficile.
Adottiamo particolare prudenza nei confronti del segmento dell'arredamento per la situazione di mercato difficile per molti piccoli rivenditori a causa dello schiacciante potere di mercato di tre grandi operatori.
In linea generale, adottiamo approcci assicurativi differenziati in base al settore di riferimento, concentrandoci sull’elasticità del singolo acquirente in un contesto commerciale altamente competitivo, sui canali di distribuzione e sulla gestione dei requisiti di capitale circolante.
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