Market Monitor Automotive USA 2019

Market Monitor

  • Stati Uniti d'America
  • Trasporti

10 settembre 2019

L'eventuale imposizione di dazi all'importazione di autovetture/parti di automobili avrebbe gravi ripercussioni sui fornitori del segmento di livello 2, in cui molte imprese mostrano margini sottili.

  • L'imposizione di dazi punitivi potrebbe determinare un aumento delle insolvenze
  • I pagamenti richiedono in media 30-60 giorni
  • Andamento debole delle vendite nel 2019

USA 2019 Automotive

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L’andamento tendenziale del settore automobilistico statunitense si conferma “Discreto”; tuttavia, la situazione di rischio di credito ha registrato un peggioramento a causa della persistente incertezza legata all’implementazione dei dazi all’importazione e alla contrazione della domanda.

Secondo l’associazione OICA, la produzione statunitense di veicoli è cresciuta dell’1,1% nel 2018 (portandosi a 11,3 milioni di unità), mentre le vendite di nuovi veicoli sono aumentate dello 0,3% (17,3 milioni di unità) grazie soprattutto al segmento dei pick-up e SUV che ha parzialmente compensato il calo delle vendite di vetture familiari. La crescita continua dei servizi di ride sharing (tra cui Uber e Lyft) ha frenato le vendite di nuove vetture, così come l’aumento dei prezzi di vendita causato dai maggiori costi di produzione.

Dopo anni di solida crescita, si prevede che nel 2019 le vendite di autovetture scenderanno al di sotto dei 17 milioni di unità. L'aumento dei prezzi dei nuovi veicoli continua a pesare sulla domanda dei consumatori; inoltre, stanno esaurendosi i benefici legati alle esenzioni fiscali dello scorso anno e la crescita economica degli Stati Uniti sta perdendo slancio.

L’impatto sui profitti dei dazi sull'acciaio è finora limitato

I dazi imposti su acciaio e alluminio hanno finora avuto un effetto limitato sui profitti e sulla generazione di cassa di produttori OEM e fornitori poiché l’aumento dei costi delle materie prime è stato in gran parte trasferito sui consumatori. La recente abolizione dei dazi alle importazioni di acciaio/alluminio da Messico e Canada favorisce il settore, soprattutto alla luce del fatto che una percentuale significativa di vetture e autoricambi destinati al mercato statunitense è prodotta a sud del confine. Negli ultimi anni, il segmento dei concessionari ha beneficiato di condizioni favorevoli grazie agli incentivi statali, alla pronta disponibilità di finanziamenti e al livello di fiducia dei consumatori superiore alla media.

I pagamenti nel settore automobilistico statunitense richiedono in media 30-60 giorni. Le abitudini di pagamento del settore si sono mantenute soddisfacenti negli ultimi due anni. Nel 2018 e nel primo semestre del 2019 il numero di casi di ritardo, mancato pagamento e insolvenza non ha registrato un aumento e si è mantenuto basso rispetto ad altri comparti.

Trattandosi di un settore ad alta intensità di capitale, le imprese del settore automobilistico tendono ad avere un tasso d’indebitamento elevato. L'accesso al finanziamento esterno è costantemente migliorato dopo la crisi del credito del 2008 grazie al buon andamento del settore, alla stabilizzazione dei mercati del credito tradizionale e all'accesso ai finanziamenti attraverso programmi sostenuti dal Governo. Le banche sono generalmente inclini a concedere prestiti al settore.

I dazi all’importazione di vetture potrebbero determinare un aumento delle insolvenze

Il timore di dazi del 25% sui veicoli e gli autoricambi importati dall’UE e/o dal Giappone ha fatto aumentare l’incertezza sul mercato. L'eventuale imposizione di dazi avrebbe un impatto significativo sul settore e potrebbe determinare un aumento delle insolvenze, soprattutto nel segmento di 2° livello dove molte imprese mostrano margini di profitto limitati. Pur continuando a registrare buoni risultati operativi, a seguito dell'attuale incertezza legata ai dazi, molti produttori OEM hanno avviato la chiusura di stabilimenti produttivi locali, spostando la produzione verso destinazioni estere più favorevoli.

Un’altra sfida per il settore è rappresentata dalla veloce transizione dai motori a combustione tradizionali verso tecnologie alternative e dalla tendenza crescente verso la digitalizzazione e la guida autonoma.

Alla luce di queste importanti sfide, nei prossimi 2/3 anni prevediamo un peggioramento del rischio di credito per le imprese di 2° livello, con un conseguente aumento delle insolvenze e un processo di consolidamento del mercato.

Tenendo conto dei potenziali rischi al ribasso e le prospettive più incerte, abbiamo adottato un approccio neutro nei confronti del settore automobilistico. Continuiamo a monitorare gli sviluppi delle politiche commerciali degli Stati Uniti che potrebbero avere ripercussioni significative sul settore e determinare cambiamenti per quanto riguarda la nostra propensione al rischio.

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