L'edilizia residenziale resta il motore principale della crescita
Il settore non ha subito le conseguenze negative della pandemia e lo scorso anno la produzione è aumentata del 2,8%. Il flusso di ordini si conferma positivo, ma la produzione dovrebbe registrare una moderata flessione nel 2021. Nel 1° trimestre di quest’anno il fatturato ha subito un calo (causato anche all'aumento dell’IVA), mentre la carenza di materiali da costruzione (acciaio rinforzato, materiali isolanti, legname) sta frenando una crescita più sostenuta. Per questo motivo alcuni progetti potrebbero essere posticipati.
Nel 2022 si prevede una ripresa di circa il 2,5%: l'edilizia residenziale si conferma il principale motore di crescita a causa della carenza di alloggi e per la domanda crescente di interventi di ristrutturazione. Mentre l’ingegneria civile dipende fortemente dallo stato delle finanze pubbliche, vi è una forte necessità di investimenti nelle infrastrutture. Tuttavia, la performance del segmento dell'edilizia non residenziale si conferma modesta a causa della riduzione degli investimenti nella costruzione di uffici e negozi.
La maggior parte delle imprese di costruzione tedesche ha registrato risultati stabili o in lieve crescita negli ultimi 12 mesi. Al momento i margini di profitto sono stabili poiché il buon andamento della domanda sta scongiurando guerre sui prezzi. Tuttavia, le attuali carenze di materiali e le oscillazioni dei costi di produzione rappresentano un problema. I costruttori hanno difficoltà a trasferire gli aumenti sui clienti, salvo in quei contratti che includono clausole di revisione dei prezzi. Ciò potrebbe avere un impatto negativo sui margini in futuro.
I pagamenti nel settore richiedono in media 60 giorni; il numero di mancati pagamenti si è mantenuto stabile negli ultimi due anni, ma potrebbe registrare un aumento nei prossimi mesi per quanto riguarda le imprese che non sono in grado di trasferire gli aumenti dei prezzi sui clienti. Le insolvenze nel settore edile, che avevano subito una contrazione negli ultimi due anni, potrebbero tornare a crescere di circa il 5-10% nei prossimi mesi. Alla luce dell’andamento della domanda e del rischio di credito piuttosto stabile, il nostro approccio assicurativo nei confronti dell'edilizia si conferma aperto o neutro.
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