La transizione alla mobilità elettrica rappresenta un’importante sfida
La produzione del settore automobilistico italiano ha subito nel 2020 una forte flessione, di circa il 20%, a causa della pandemia. Nonostante i segnali di ripresa nel primo semestre 2021, la produzione ha rallentato nel terzo trimestre, a causa soprattutto della carenza di semiconduttori, e dovrebbe registrare una contrazione del 2% nel 2021. Dopo la fusione di PSA e FCA in Stellantis, il settore sta attraversando un processo di ristrutturazione, volto a creare sinergie ed economie di scala, che potrebbe avere un impatto sul futuro di molti stabilimenti automobilistici in Italia.
Le continue interruzioni della produzione di vetture hanno un impatto negativo lungo tutta la catena di approvvigionamento. Inoltre, la maggior parte dei fornitori risente dell’aumento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. I margini di profitto delle imprese di secondo e terzo livello hanno iniziato a registrare una contrazione, mentre la maggior parte dei fornitori di primo livello continua a mostrare una buona solvibilità e tassi di indebitamento accettabili.
I pagamenti nel settore richiedono in media 75 giorni. Il comportamento di pagamento si è riportato su livelli normali all’inizio di quest’anno dopo il peggioramento registrato nel 2020. I casi di insolvenza dovrebbero crescere di circa il 5%- 10% nei prossimi 12 mesi, in particolare per quanto riguarda i piccoli fornitori. Il numero di casi di fallimento potrebbe essere ancora più significativo qualora la crisi dei semiconduttori e i cali di produzione dovessero persistere anche nel 2022.
Alla luce dei continui stop alla produzione, della modesta ripresa della domanda a breve termine e del rischio di credito elevato tra i fornitori, il nostro approccio assicurativo si conferma piuttosto restrittivo. Per quanto riguarda la mobilità elettrica, molti fornitori italiani mostrano un gap tecnologico rispetto ai concorrenti europei. Si prevede che le imprese più solide saranno in grado di investire e riconvertire i loro stabilimenti a supporto della mobilità elettrica, mentre altri operatori saranno estromessi dal mercato nei prossimi anni.
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