Il settore delle esportazioni beneficia sempre più del trasferimento di industrie orientate all'esportazione lontano dalla Cina, a causa dei relativamente bassi costi di produzione del Vietnam.
Situazione politica
Riforme economiche non seguite da cambiamenti politici
Il Partito Comunista Vietnamita resta saldamente al potere, malgrado il crescente malcontento pubblico nei confronti della mancanza di libertà individuale, della corruzione del governo e delle confische dei terreni da parte dell'amministrazione. La leadership ha rinsaldato la propria presa sulla società civile, ma le riforme economiche proseguono.
Sebbene attualmente non una priorità dell'agenda politica, la disputa territoriale con la Cina in merito alle contrapposte rivendicazioni nel Mar Cinese Meridionale rimane una questione spinosa nei rapporti bilaterali futuri tra i due paesi. Per contrastare la crescente assertività cinese, il Vietnam è fermamente intenzionato a migliorare la propria cooperazione politica e nel campo della sicurezza con Stati Uniti e Giappone. Ciononostante, e malgrado abbia potenziato la sue forze navali, il Vietnam è privo di capacità militari in grado di rappresentare una seria sfida a qualsiasi azione cinese e il settore manifatturiero vietnamita è fortemente dipendente dalle materie prime di importazione cinese. Inoltre, date le affinità ideologiche dei regimi di entrambi i paesi, esiste ancora una forte fazione filo-cinese all'interno del Partito Comunista Vietnamita.
Situazione economica
Continua una forte crescita, ma aumentano i rischi al ribasso
La crescita economica dovrebbe rimanere strutturalmente elevata (oltre il 6%) nel 2019 e nel 2020, trainata sia dalla domanda interna che dalle esportazioni. Mentre l'elevata crescita dei salari sostiene i consumi privati, le politiche economiche per liberalizzare le normative e approfondire l'integrazione economica globale sostengono gli investimenti delle imprese.
La crescita delle esportazioni dovrebbe mantenersi sostenuta. Il settore delle esportazioni beneficia della delocalizzazione delle industrie orientate all'esportazione dalla Cina, complici i costi di produzione relativamente bassi del Vietnam, soprattutto nel settore degli indumenti pronti all'uso (RMG). Il Vietnam è attualmente il terzo esportatore mondiale di RMG, con una quota di esportazioni verso gli Stati Uniti pari a circa il 50%.
Tuttavia, i rischi di ribasso sono aumentati a causa dell'attuale disputa commerciale sino-americana e del rallentamento della crescita cinese. In un'economia aperta fortemente dipendente dal commercio estero, l'aumento del protezionismo e/o la riduzione del commercio mondiale potrebbero avere notevoli effetti a catena.
Il contesto imprenditoriale continua a essere ostacolato da istituzioni deboli, problemi di infrastrutture e corruzione. La quota delle imprese statali (State Owned Enterprises - SOE) nell'economia è elevata. Molte di esse sono finanziariamente deboli e inefficienti, con una conseguente limitazione degli aumenti di produttività. Tuttavia, la situazione va poco a poco migliorando man mano che il governo procede (gradualmente) con la deregolamentazione, la privatizzazione delle imprese statali e le misure anticorruzione. I punti di forza dell'economia vietnamita sono la sua apertura, la diversificazione del paniere di esportazioni e la bassa quota di merci nelle esportazioni.
L'elevata crescita del PIL e una "bad bank" promossa dallo Stato hanno ridotto i crediti in sofferenza, ma l'elevata dipendenza delle imprese dai prestiti bancari ha portato a un credito in essere del 130% del PIL. Il coefficiente medio di adeguatezza patrimoniale delle banche è sceso a circa il 12%. Malgrado le istituzioni finanziarie stiano acquistando forza grazie al consolidamento e agli investimenti diretti esteri, potrebbero riscontrare difficoltà a soddisfare le esigenze di investimento del settore privato nei prossimi anni.
Il dong vietnamita dovrebbe subire un graduale indebolimento rispetto al dollaro statunitense nel 2019, imputabile alla diminuzione dell'avanzo delle partite correnti, all'aumento dell'inflazione e alla stretta monetaria negli Stati Uniti. La banca centrale probabilmente aumenterà i tassi d'interesse ufficiali per sostenere il dong. Forti svalutazioni sono tuttavia meno improbabili rispetto al passato.
Il debito estero del Vietnam è stato abbastanza stabile e ben finanziato negli ultimi due anni. Come quota percentuale del PIL tale debito è comunque basso rispetto ai proventi delle esportazioni (35% nel 2019). Il debito estero è costituito principalmente dal debito pubblico a lunga scadenza e da un contenuto servizio del debito. Malgrado un miglioramento, la situazione di liquidità del Vietnam rimane debole, poiché le riserve internazionali in mesi di copertura delle importazioni rimangono esigue a circa 2-3 mesi, soprattutto a causa della forte crescita delle importazioni. Tuttavia, le riserve valutarie sono sufficienti a coprire il fabbisogno di finanziamento esterno.
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