La crescita economica dovrebbe rallentare leggermente nel 2019 e nel 2020, principalmente a causa della minore crescita delle esportazioni e del raffreddamento del ciclo economico cinese.
Situazione politica
Un nuovo governo con un leader ben noto
La popolazione malese è una combinazione etnica e religiosa di malesi musulmani e altri gruppi indigeni (69%), cinesi buddisti (24%) e indiani indù (7%). Le tensioni razziali hanno sempre ribollito sotto la superficie, ma non sono mai affiorate in oltre 40 anni grazie a una spiccata politica improntata ad azioni positive a favore della comunità di etnia malese. Tale politica ha tuttavia intralciato il progresso economico e sociale delle minoranze cinese e indiana. La continuazione di questa cosiddetta "politica pro-bumiputra" o un suo indebolimento è una delle principali questioni politiche.
Nelle elezioni generali del maggio 2019, l'alleanza Pakatan Harapan (PH) dei partiti di opposizione ha guadagnato 122 seggi su 222. L'alleanza ha vinto sorprendentemente contro la coalizione Barisan Nasional (BN) guidata dall'Organizzazione Nazionale Malese Unita (UMNO) che era al potere sin dalla conquista dell'indipendenza malese nel 1957. Le ragioni principali della sconfitta della BN sono state l'introduzione di un'impopolare tassa sui beni e servizi (goods-and-services tax - GST) del 6% nel 2015 (per ridurre la dipendenza del governo dalle entrate petrolifere) e il coinvolgimento dell'ex primo ministro Najib nel cosiddetto scandalo della cattiva gestione finanziaria MDB (la scomparsa di 4,5 miliardi di dollari da un fondo statale per lo sviluppo).
Il nuovo governo del primo ministro Mahathir (ex leader del partito UMNO ed ex primo ministro tra il 1981 e il 2003) ha abolito la tassa GST, reintrodotto alcune sovvenzioni per il carburante e cancellato o ridotto alcuni megaprogetti avviati dal governo precedente, compresi i gasdotti costruiti con aiuto cinese e un progetto ferroviario ad alta velocità in programma con Singapore.
Situazione economica
La crescita economica risente della minore domanda esterna
L'economia malese è generalmente ben diversificata. Se è vero che le riserve petrolifere sono in calo, la produzione di gas naturale ha invece continuato ad aumentare rapidamente e le riserve sono ancora consistenti. Il settore delle esportazioni è un'importante forza economica, ma allo stesso tempo l'elevata dipendenza dal commercio estero rende il paese vulnerabile alle fluttuazioni dei prezzi mondiali dell'energia e dell'elettronica (la principale categoria di esportazioni del paese), nonché al rallentamento della domanda globale (soprattutto da parte della Cina) e del protezionismo commerciale.
La crescita economica della Malesia dovrebbe subire un lieve rallentamento nel 2019 e nel 2020, causato soprattutto da una minore crescita delle esportazioni imputabile all'indebolimento della domanda globale e al raffreddamento del ciclo economico cinese. Il rinvio o la sospensione di alcuni grandi progetti infrastrutturali a lungo termine influisce sull'espansione degli investimenti.
Il bilancio pubblico registra regolari disavanzi annuali tra il 3 e il 3,5% del PIL, mentre il debito pubblico ammonta a circa il 52% del PIL. Le vulnerabilità sono rappresentate dalle elevate passività potenziali dovute a impegni nei confronti di imprese statali e da una quota crescente del debito detenuto da non residenti. Ciononostante, il tasso di cambio del ringgit è sostenuto da persistenti eccedenze delle partite correnti e dalla norma della Banca centrale che prevede che il 75% dei proventi delle esportazioni debba essere convertito in valuta locale.
Il potenziale problema dell'elevato debito delle famiglie
La Malesia dispone di un settore finanziario ben sviluppato, con banche adeguatamente capitalizzate, una buona qualità creditizia e una bassa quota di prestiti in sofferenza (l'1% circa). Tuttavia, i fattori di rischio più gravi sono rappresentati dall'alto livello di indebitamento delle famiglie (circa l'87% del PIL) e da un elevato rapporto tra reddito e debito delle famiglie, pari al 150%, che potrebbe diventare un problema nel caso di un'eventuale impennata dei tassi d'interesse. Vi sono ad ogni modo dei fattori attenuanti quali il rallentamento della crescita del credito e il fatto che le famiglie dispongono in media di ampi cuscinetti finanziari.
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