È previsto un aumento dei casi di insolvenza nel 2022
Lo scorso anno il settore retail di beni durevoli di consumo ha beneficiato della ripresa economica dell’Italia. I consumi privati sono cresciuti del 5,2% e le vendite del settore hanno visto un aumento dell’8,1% (dopo il calo del 7,8% nel 2020). La ripresa è stata sostenuta anche dagli stimoli fiscali per le famiglie e dagli incentivi statali per gli interventi di ristrutturazione. Le vendite online di elettronica/piccoli elettrodomestici e arredamento sono cresciute rispettivamente del 10% e del 18% nel 2021. Mentre i grandi rivenditori tradizionali stanno rispondendo alla concorrenza online offrendo opzioni di vendita multicanale, i piccoli dettaglianti continuano a non essere sufficientemente pronti per la transizione verso modalità di business online.
La crescita delle vendite del settore retail dovrebbe scendere del 2% quest’anno. Ciò è dovuto al recente aumento delle vendite ed al lungo ciclo di vita dei grandi elettrodomestici e dei prodotti di arredamento. Dopo il forte aumento del 20% nel 2021, si prevede che il valore aggiunto del segmento degli elettrodomestici dovrebbe registrare una contrazione del 5% quest’anno. Anche le vendite di elettronica di consumo dovrebbero rallentare dopo l’ottima performance degli ultimi due anni (favorita anche da circostanze specifiche, tra cui la domanda elevata di decoder e televisori in vista della transizione ai nuovi standard digitali). Un altro motivo del rallentamento delle vendite di beni durevoli di consumo è l’inflazione elevata (intorno al 6% quest’anno) legata ai forti aumenti di petrolio e gas, che pesa in modo significativo sui redditi disponibili e sulla spesa discrezionale. La crescita dei consumi privati prevista per quest’anno è stata rivista al ribasso (dal +6% a febbraio all’attuale +3,6%).
Si prevede che i margini di profitto dei rivenditori di beni durevoli di consumo registreranno una flessione nei prossimi mesi poiché sarà difficile trasferire gli aumenti dei costi di produzione, dell’energia e dei trasporti, sui consumatori finali a causa della forte concorrenza sul mercato.
I pagamenti richiedono in media 60-90 giorni e il numero di ritardi e insolvenze si è mantenuto basso negli ultimi dodici mesi. Tuttavia, alla luce delle sfide attuali, si prevede un aumento (benché non significativo) dei casi di ritardo e insolvenza nel secondo semestre di quest’anno e nei primi mesi del 2023.
Il nostro approccio assicurativo si mantiene neutro nei confronti di tutti i sottosettori di beni durevoli di consumo. Il fabbisogno di capitale circolante dei rivenditori di beni durevoli di consumo continua a mantenersi elevato per consentire gli approvvigionamenti e mantenere livelli adeguati di stock. In fase di valutazione, poniamo particolare attenzione sulla capacità delle imprese di gestire adeguatamente il ricorso al debito finanziario in relazione al loro fabbisogno di capitale circolante.