Rapporto Paese Polonia 2019

Rapporto Paese

  • Polonia
  • Generale

15 ottobre 2019

Permangono le preoccupazioni per l'impatto di fattori esterni negativi come le tariffe d'importazione statunitensi e la Brexit

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Situazione politica

Iniziative controverse avviate dall’amministrazione

Poco dopo il suo insediamento, nel 2015, la nuova amministrazione nazionalconservatrice
Diritto e Giustizia (PiS) ha avviato alcune controverse iniziative
politiche, quali l’assunzione del controllo diretto dei canali radiotelevisivi statali
e dei servizi di sicurezza e l’epurazione dei direttori delle imprese statali. I
tentativi di frenare l’indipendenza della magistratura imponendo un controllo
politico sui tribunali e sulla nomina dei giudici costituiscono un problema di
prima grandezza.
La situazione ha scatenato manifestazioni di massa nel paese stesso, mentre
la Commissione europea ha ripetutamente avvertito il governo polacco che tali
iniziative rappresentano un rischio sistemico per lo stato di diritto e violano gli
statuti dell’UE. Le elezioni parlamentari si terranno il 13 ottobre 2019.

Situazione economica

La crescita economica rimane superiore alla media dell'area euro

La crescita del PIL polacco dovrebbe rimanere forte nel 2019, grazie in particolare
alla robusta domanda dei consumatori e agli investimenti. Nel 2020,
l’espansione economica dovrebbe rallentare leggermente, ma rimanere comunque
consistente (circa al 3%). Sebbene si preannunci un calo nella crescita degli
investimenti e delle esportazioni, la crescita dei consumi privati dovrebbe invece
rimanere su buoni livelli, sostenuta dall’aumento dell’occupazione, dei salari e
delle prestazioni sociali (ad esempio, un programma di assegni familiari).


Dopo la deflazione del 2015 e del 2016, i prezzi al consumo hanno ripreso a
crescere nel 2017, alimentati dagli aumenti salariali. L’inflazione dovrebbe portarsi
al di sopra del 2% nel 2019 e nel 2020. Finora, la politica monetaria è stata
accomodante e la Banca Centrale ha mantenuto il tasso di interesse di riferimento
al minimo storico dell’1,5% dal secondo semestre del 2015.


Il debito pubblico è moderato, intorno al 50% del PIL. Il disavanzo di bilancio del
governo è in diminuzione dal 2017 grazie all’aumento del gettito fiscale e a una
migliore riscossione delle imposte. Tuttavia, la spesa pubblica è nuovamente
aumentata a seguito di un abbassamento dell’età pensionabile, della persistente
spesa sociale e degli investimenti pubblici in vista delle elezioni di ottobre 2019.

Esposizione agli impatti negativi della Brexit

A causa dell’ulteriore contrazione del mercato del lavoro, la carenza di manodopera
sta diventando un problema sempre più sentito, soprattutto nel settore
manifatturiero. Tale carenza potrebbe rivelarsi un enorme fardello per la
potenziale crescita economica del paese, considerato anche il pensionamento
anticipato di una parte più consistente della manodopera a seguito dell’abbassamento
dell’età pensionabile.
Al contempo, non sono stati fugati i dubbi sulle politiche interne ed economiche
controverse adottate dal governo polacco. Inoltre, persistono i timori sull’impatto
di fattori esterni, quali i dazi statunitensi sulle importazioni e la Brexit, sulla
crescita degli investimenti e delle esportazioni polacche.

In Europa centrale, l’economia polacca appare come la più vulnerabile alle conseguenze
finanziarie ed economiche della decisione del Regno Unito di lasciare
l’UE. Le rimesse annue dei polacchi che vivono all’estero ammontano infatti a
circa 4 miliardi di euro, di cui buona parte provenienti dal Regno Unito. Nel lungo
periodo, le conseguenze della Brexit potrebbero incidere sui fondi strutturali
dell’UE, che svolgono un ruolo importante nel progresso economico della Polonia.
Il Regno Unito è inoltre il secondo destinatario di esportazioni della Polonia
dopo la Germania.

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