La crescente quota di farmaci generici potrebbe danneggiare i produttori locali
Le case farmaceutiche giapponesi operano principalmente sul mercato interno e la loro quota di export è piuttosto bassa. Il mercato giapponese è dominato da grandi multinazionali e da imprese locali consolidate. L'andamento della domanda è buono; i ritardi accumulati durante la pandemia in termini di assistenza sanitaria, spesa e terapie per patologie diverse dal Covid sono stati parzialmente risolti a partire dalla metà dello scorso anno dopo la revoca dello stato di emergenza nelle grandi città. Nel momento più critico della pandemia le farmacie hanno registrato una riduzione delle vendite a causa della bassa affluenza, mentre le parafarmacie hanno beneficiato della solida domanda di prodotti sanitari.
Le case farmaceutiche giapponesi devono confrontarsi con la continua crescita delle spese per Ricerca e Sviluppo poiché la scadenza dei brevetti richiede investimenti aggiuntivi per sviluppare nuovi farmaci. Inoltre, la svalutazione dello Yen sta avendo un impatto negativo. Tuttavia, molte case farmaceutiche giapponesi hanno raggiunto le fasi finali di approvazione per la produzione di vaccini contro il Covid-19 a partire dal 2023 e ciò dovrebbe sostenere le future prospettive di crescita. Il Giappone ha una percentuale molto elevata di popolazione anziana e la domanda di farmaci dovrebbe quindi registrare un aumento nei prossimi anni, in particolare per quanto riguarda i farmaci di specialità per il trattamento di patologie croniche.
Tuttavia, nonostante le buone prospettive dal punto di vista della domanda, restano alcune sfide all'orizzonte che potrebbero avere ripercussioni sulle vendite e sui margini di profitto di produttori e distributori locali nel medio periodo. Nell’ottica di tagliare i costi della sanità pubblica, il governo rivede i prezzi dei farmaci ogni due anni e promuove attivamente la distribuzione di generici sul mercato. Al momento, le vendite di farmaci generici rappresentano il 47% in termini di volume, ma il governo punta ad aumentarne la percentuale all’80%. Pur contribuendo a ridurre i costi per la sanità pubblica, l’aumento delle importazioni di generici avrebbe ripercussioni sulla produzione interna di farmaci.
La maggior parte delle case farmaceutiche mostra bilanci solidi e un buon accesso al finanziamento bancario. I pagamenti nel settore richiedono in media 60-120 giorni e il comportamento di pagamento è stato ottimo negli ultimi due anni. Il numero di ritardi e insolvenze si è mantenuto molto basso negli ultimi 12 mesi e non si prevede un aumento significativo nel 2022. Alla luce del basso rischio di credito e della solidità finanziaria della maggior parte delle imprese, il nostro approccio assicurativo nei confronti del settore farmaceutico giapponese si conferma aperto.
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