I più vulnerabili ai rischi di ribasso, come le continue chiusure, sono i piccoli rivenditori, con bilanci più deboli e un potere contrattuale limitato Industry Trends Beni durevoli di consumo Cina - 2022 I lockdown ed il rallentamento del settore immobiliare hanno ripercussioni sulla domanda
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Le vendite di beni durevoli di consumo hanno visto una crescita del 12,5% nel 2021 (44 miliardi di Yuan). In linea con il rallentamento dell'economia e con il calo dei consumi privati nel 2022, le vendite al dettaglio dovrebbero rallentare, pur continuando a crescere di circa il 4% quest’anno. L’aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia non ha ancora avuto un impatto sul settore, ma potrebbe iniziare a pesare nel secondo semestre di quest’anno.
Le vendite retail online sono cresciute dell’11% nel 2020 e del 14% nel 2021. I rivenditori tradizionali di elettrodomestici ed elettronica di consumo sono i più colpiti dalla concorrenza online. Alcuni di loro hanno lanciato le proprie piattaforme online, mentre altri hanno adottato una strategia di differenziazione dei prodotti. Le quote di mercato dei rivenditori tradizionali continuano a registrare una contrazione.
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I diversi lockdown, ancora in vigore in alcune grandi città, nel tentativo di attuare una politica “zero Covid”, hanno un impatto negativo sui ricavi e sui profitti dei rivenditori locali di beni durevoli di consumo. Un altro problema è rappresentato dal rallentamento del settore immobiliare, quale conseguenza della decisione del governo che ha imposto delle normative restrittive sugli investimenti immobiliari, allo scopo di raffreddare il mercato. Ciò ha un impatto negativo sulla domanda di elettrodomestici e arredamento. Si prevede che il valore aggiunto del segmento degli elettrodomestici crescerà soltanto dello 0,2% quest’anno, dopo il forte aumento del 12% registrato nel 2021. Il segmento dell’elettronica di consumo dovrà confrontarsi con un calo della domanda per quest’anno, a causa dell'aumento dei prezzi di vendita. Tuttavia, i margini di profitto dei rivenditori dovrebbero mantenersi stabili, dopo gli aumenti registrati nel 2021.
I pagamenti nel settore richiedono in media 30-90 giorni. I termini di pagamento fino a 90 giorni hanno un impatto sui rivenditori che dipendono dalle importazioni, dato l’attuale rallentamento delle spedizioni via mare. Il comportamento in materia di pagamenti è stato buono negli ultimi due anni e non si prevede un aumento di ritardi o insolvenze nei prossimi dodici mesi, grazie soprattutto alle misure di stimolo fiscale adottate dal governo a sostegno dei rivenditori (riduzioni fiscali e sussidi).
Al momento il nostro approccio assicurativo è particolarmente restrittivo nei confronti dei rivenditori ubicati nelle città e nelle regioni che si trovano in lockdown da più di due mesi. Al di là di questi casi specifici, il nostro approccio assicurativo è neutro per quanto riguarda tutti i sottosettori. Particolarmente esposti a rischi al ribasso (per nuovi lockdown, difficoltà del settore immobiliare) sono i piccoli rivenditori tradizionali, che mostrano generalmente bilanci modesti e hanno un potere contrattuale limitato. Il nostro approccio è maggiormente aperto nei confronti dei rivenditori di proprietà statale o che fanno parte di un gruppo solido.