Nel mercato farmaceutico francese i produttori di farmaci di marca devono affrontare una forte concorrenza da parte del segmento dei generici e la pressione pubblica per abbassare i prezzi di vendita. Industry Trends Farmaceutico Francia 2022 Margini di profitto sani nonostante la pressione pubblica per abbassare i prezzi di vendita
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Nel 2020 la Francia ha contribuito al 3,1% della produzione globale di prodotti farmaceutici. Il valore aggiunto del settore farmaceutico francese dovrebbe mantenersi stabile quest’anno dopo l’aumento del 4% nel 2020 e del 3% nel 2021. Le case farmaceutiche francesi sono fortemente orientate all'export e le vendite di farmaci di marca sul mercato estero sostengono in modo significativo i margini di profitto. In questo segmento, gli investimenti in Ricerca e Sviluppo sono essenziali per mantenere un vantaggio competitivo e generare futuri ricavi.
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Il mercato francese dei prodotti farmaceutici è altamente regolamentato, in particolare per quanto riguarda i farmaci rimborsabili che rappresentano circa il 30% delle vendite. I produttori di farmaci di marca devono confrontarsi con la forte concorrenza da parte del segmento dei generici. Inoltre, le autorità sanitarie francesi continuano a spingere per una riduzione dei prezzi di vendita per i consumatori finali. I vincoli normativi hanno un effetto anche sui profitti di grossisti, distributori e farmacie i cui margini, tuttavia, hanno registrato un miglioramento nel 2021 grazie al forte aumento delle vendite di disinfettanti/detergenti durante la pandemia.
Nel 2020 e nei primi mesi del 2021 si è verificata una temporanea carenza di ingredienti farmaceutici attivi (API) e di altri medicinali importati da Cina e India. Ciò ha messo in evidenza la dipendenza elevata della Francia dalle importazioni di materie prime e medicinali, di cui l’80% è importato dall’Asia. Tuttavia, non è stato implementato alcun piano volto a supportare la rilocalizzazione degli impianti di produzione.
Le esigenze di finanziamento esterno delle case farmaceutiche sono elevate a causa delle ingenti spese in conto capitale e dei forti investimenti in Ricerca e Sviluppo. Benché molte imprese siano fortemente indebitate, in linea generale il settore genera buoni margini di profitto e le banche sono inclini a concedere prestiti. I pagamenti richiedono in media 30-60 giorni e il comportamento di pagamento del settore è stato buono negli ultimi due anni, con un basso livello di ritardi. Si prevede che i casi di insolvenza nel settore farmaceutico si manterranno a un livello molto basso nel 2022. Alla luce del basso rischio di credito della maggior parte delle imprese e delle buone prospettive di crescita, il nostro approccio assicurativo si conferma aperto nei confronti dei produttori, grossisti, distributori e farmacie/parafarmacie.