Il grande arretrato di trattamenti medici sosterrà la crescita dei prossimi anni
Dopo la forte crescita del 13,6% registrata nel 2020, il valore aggiunto del settore farmaceutico britannico si è mantenuto stabile nel 2021, un dato che conferma comunque un aumento del 13% rispetto ai livelli pre-pandemia (2019). La campagna di vaccinazione e la domanda di farmaci legati alla pandemia (tra cui antipiretici e farmaci per la terapia intensiva) hanno sostenuto la crescita favorendo l'aumento dei margini di profitto dei produttori e, in misura minore, di grossisti e farmacie. Tuttavia, per alcune imprese i controlli doganali e i vincoli normativi dovuti alla Brexit hanno determinato un aumento dei costi e ritardato la consegna di merci. Alcune imprese hanno spostato le attività in altri paesi europei in modo da mantenere un facile accesso al mercato dell’UE.
I ritardi accumulati nel trattamento di patologie diverse dal Covid e nella chirurgia elettiva non sono stati ancora risolti. Il governo britannico e il servizio sanitario nazionale hanno recentemente annunciato un imponente piano volto a risolvere il problema entro i prossimi tre anni e ciò dovrebbe sostenere la domanda di farmaci. Un altro motore di nel medio/lungo termine è rappresentato dall’invecchiamento della popolazione che, in particolare, sosterrà la domanda di farmaci di specialità per il trattamento di patologie croniche.
Tuttavia, nonostante l'aumento della spesa sanitaria pubblica nel breve termine, i limiti di budget continueranno a rappresentare un problema nel lungo termine poiché il governo e le autorità di sanità pubblica continueranno a premere sulle case farmaceutiche per una riduzione del prezzo dei farmaci. Le continue pressioni sui costi del sistema sanitario potrebbero favorire l'aumento delle importazioni di farmaci generici.
I pagamenti nel settore richiedono in media 60 giorni, anche se il servizio sanitario nazionale impone spesso termini di pagamento più lunghi. Il comportamento di pagamento è stato ottimo negli ultimi due anni, con un numero di mancati pagamenti e insolvenze estremamente basso nel 2021.
Con la scadenza delle misure di supporto del governo legate all’emergenza pandemica, il numero di casi di ritardo e insolvenza potrebbero registrare un lieve incremento quest’anno, ma va sottolineato che si tratterebbe soltanto di un ritorno ai livelli già bassi e stabili registrati negli anni pre-pandemia. Alla luce del basso rischio di credito, del buon andamento della domanda e della solidità finanziaria della maggior parte delle imprese, il nostro approccio assicurativo si conferma aperto nei confronti di tutti i segmenti.
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